
Mamma Simona con Giulia e la figlia più grande
Milano, 12 agosto 2018 - Anche se nessuno li conosceva – erano arrivati ad Albairate solo lo scorso aprile e Lorenzo frequentava la scuola di Cisliano – il cordoglio degli albairatesi per la tragedia che ha colpito la famiglia di Simona Dall’Acqua, residente alla cascina Faustina, è unanime. Oggi, come si è fatto ieri, si pregherà per i due fratellini defunti nelle messe celebrate in parrocchia. All’ospedale di Reggio Calabria, dove Simona è stata portata dopo i primi soccorsi prestatigli lungo la massicciata, i medici continuano a mantenere riservo sulla prognosi.
La donna non ha più ripreso conoscenza. Al suo capezzale, oltre al compagno Antonio Alfonso Parpiglia, insegnante in una scuola superiore di Milano, c’è anche il marito Peter Pipolo, padre di Gilla, Lorenzo e Benedetta, che dopo la separazione è andato a vivere in Valtellina. Nelle ultime ore è emerso che la sorella maggiore, Benedetta, che mercoledì pomeriggio aveva scelto di restare a casa e di non andare in spiaggia con la madre e i fratelli, avrebbe osservato la scena dal balcone della casa degli amici che li ospitano in questa vacanza, situata ad alcune centinaia di metri dalla linea ferroviaria. Proprio per questo motivo anche la ragazza è tenuta sotto osservazione dai medici. Nel punto in cui si è verificato il drammatico impatto dei due bambini e della loro madre col treno (che proveniva da un’area con folta vegetazione) c’è una semicurva: <WC>per questo il conducente potrebbe aver tardato nell’azionare il sistema frenante e della sirena. La procura indaga anche su questo aspetto.
Quel treno – due carrozze motrici alimentate a gasolio-, messo in circolazione negli anni Ottanta, può raggiungere una velocità massima di 130 chilometri orari. In quel tratto la linea che collega Catanzaro a Reggio Calabria è a binario unico. A Brancaleone, la cittadina calabrese dove è avvenuta la tragedia, la gente ha ripreso ad attraversare i binari per raggiungere il litorale. «E’ una questione di cultura, ma anche di praticità», ha affermato nelle ore successive dalla tragedia il commissario prefettizio Salvatore Mottola Di Amato, che co-amministra il Comune sciolto per infiltrazioni mafiose.