Coronavirus, artigiani lombardi: per tre su 10 zero euro da Inps

L’Istituto ha pagato il 70% dei contributi di marzo e aprile L’associazione di categoria: il nostro fondo salda tutto

artigiano

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Milano, 7 giugno 2020 - Durante il picco dell’emergenza coronavirus sono state 39mila le imprese artigiane lombarde che hanno chiesto gli ammortizzatori sociali. Non quelli Inps, ma quelli del Fsab, il Fondo di solidarietà bilatelare per l’artigianato, coinvolgendo 151mila lavoratori. Ad oggi il 90% ha ricevuto i soldi previsti per il mese di marzo, mentre si attendeva lo sblocco di ulteriori fondi statali per procedere con i restanti pagamenti. Sblocco che si è concretizzato nella serata di venerdì: sono infatti 765 i milioni di euro già a disposizione della Fsab nazionale, una cifra che permetterà di ultimare i pagamenti di marzo e completare aprile. Discorso differente vale per chi fa riferimento all’Inps. Sono state oltre 70mila le richieste per 205mila lavoratori delle aziende lombarde che hanno dovuto fare fronte all’emergenza e hanno messo a casa i lavoratori con il sussidio. In questo caso la percentuale degli artigiani che ha ricevuto gli ammortizzatori di marzo e aprile si attesta sul 70%. Ma restano ancora al palo tre domande su dieci per i primi due mesi di lockdown. L’Inps ha faticato davanti alla mole di richieste a far fronte al pagamento della cassa integrazione straordinaria. Ancora oggi si attende il saldo per il 30% delle posizioni di aprile e marzo. Meglio ha fatto il fondo degli artigiani. Le risorse che si attendevano dallo Stato per completare il pagamento degli ammortizzatori sociali di marzo e aprile sono in dirittura d’arrivo. Mancavano all’appello i saldi per il 10% delle richieste. Ha espresso tutta la propria soddisfazione Eugenio Valoroso, responsabile delle Politiche per il lavoro di Confartigianato Lombardia, dopo le difficoltà di questi mesi e l’interminabile attesa dei lavoratori (e delle aziende che hanno anticipato la cassa di tasca propria) per ottenere gli ammortizzatori. Sono infatti quasi 4mila le imprese artigiane lombarde che ancora aspettano i pagamenti di marzo. Pagamenti che ora verranno effettuati grazie all’iniezione di liquidità da 765 milioni di euro nelle casse del Fsba. Valoroso, finalmente una buona notizia. "Sì, i soldi sono già a disposizione, quindi ci aspettiamo i bonifici di marzo e aprile in tempi brevi. Non abbiamo ancora fatto i conti su quanto spetterà effettivamente alla Lombardia ma il concetto è che la distribuzione dipende dalle esigenze. Ci sono abbastanza risorse per coprire tutti gli ammortizzatori sociali". Soddisfatto della risposta di Fsba? "È di nuovo un sì. Credo si parli troppo poco del fondo per l’artigianato ma in questa situazione ha pagato più velocemente della normale cassa integrazione, dimostrando grande efficacia. È una componente essenziale del nostro welfare". Si poteva fare meglio? "Difficile dirlo, chi si aspettava una batosta come questa? Perfino la cassa in deroga è andata in sofferenza a fronte di tutte le richieste pervenute. Ci sono stati dei ritardi preoccupanti perfino nel pagamento del mese di marzo. Il vero tema ora è la velocità: speriamo che le decine di decreti attuativi previsti per il cosiddetto decreto rilancio arrivino in tempi rapidi". La situazione? "Il quadro resta preoccupante. Teniamo presente che esiste un divieto di licenziamento fino a metà agosto ma il calo dell’occupazione c’è ed è evidente: temiamo che con settembre le cose possano peggiorare". Cosa chiedete alla politica? "Troppo spesso alle dichiarazioni di impegno non hanno fatto seguito le azioni. Eppure abbiamo visto che quando c’è la volontà politica tutto si muove in tempi rapidi, burocrazia o no. Basti vedere cosa è successo con il nuovo ponte di Genova. Lo snodo ora riguarda investimenti e interventi strutturali".