ENEA PUGLIESI
Cronaca

Chi era Antonia Terzi, ingegnere F1 che inventò il muso di tricheco. Morta in un incidente

E' stata la prima donna ingenere nel mondo della Formula 1

Antonia Terzi (internet)

Antonia Terzi (internet)

E' morta in Gran Bretagna, vittima nella giornata di ieri, domenica 31 ottobre, di un incidente stradale, l'ingegnere Antonia Terzi. Un nome che ai più non dirà molto, ma che gli appassionati della Formula Uno conoscono bene.

Ma chi era Antonia Terzi? Già il fatto che sia stata una donna, negli anni '90, protagonista di un mondo (allora ancor di più) prettamente maschile ne fa un'icona. Ma non solo. E' stata la prima donna ingegnere protagonista nei box della F1.

Nata a San Felice sul Panaro, si diplomò - si legge sull'enciclopedia online Wikipedia - al liceo scientifico Morando Morandi di Finale Emilia e nel 1996 si laureò presso la facoltà di ingegneria dell'Università di Modena.

Come molti appassionati di motori nati nelle terre modenesi iniziò a lavorare in Formula 1 alla Ferrari come ingegnere aerodinamico e dal 1999 al 2001 fece parte del gruppo di progettisti facenti capo a Rory Byrne, che "realizzò monoposto di successo come la Ferrari F399 (auto che con Michael Schumacher, Eddie Irvine e Mika Salo riuscì a conquistare il campionato costruttori) e la Ferrari F1-2000 con cui Schumacher riportò a Maranello la vittoria del titolo piloti dopo 21 anni. La doppietta dei titoli piloti-costuttori fu confermata anche con la successiva Ferrari F2001", riporta Wikipedia.

Nel 2002 passò alla scuderia di Franck Williams, dove le fu affidato il ruolo di capo aerodinamico. Un ruolo fondamentale (se non il più importante) nella progettazione di una vettura di Formula 1. "Progettò la competitiva monoposto FW25 che nel campionato 2003 ottenne quattro vittorie, comprese due doppiette, e il secondo posto nella classifica costruttori".

La Williams a uso di tricheco. Nel riquadro, Antonia terzi
La Williams a uso di tricheco. Nel riquadro, Antonia terzi

La sua fama nel mondo della Formula Uno è proprio legata a una realizzazione (che poi con varie modifiche fu adottata per anni sulle monoposto) che effettuò nel 2004 in Williams: la famosa auto con il muso a tricheco. "Incaricata, - si legge sempre sull'enciclopedia universale online - sotto la responsabilità del direttore tecnico Patrick Head e del capo progettista Gavin Fisher, di occuparsi delle linee delle monoposto della scuderia di Grove, divenne molto conosciuta nel campionato 2004 grazie alla FW26, rapidamente soprannominata "il tricheco" per la sua particolare e per certi versi rivoluzionaria caratteristica aerodinamica: la monoposto spinse all'estremo il concetto di "doppia chiglia" (i punti di attacco delle sospensioni anteriori), con un muso anteriore insolitamente grande e corto, raccordato direttamente all'alettone anteriore, per ottimizzare la circolazione dell'aria sotto la vettura".

"Dopo i test invernali incoraggianti e il secondo posto di Juan Pablo Montoya al Gran Premio della Malesia, tuttavia, la FW26 mostrò parecchi limiti, causati anche dal musetto a tricheco che poneva problemi con la distribuzione delle masse. Durante l'estate, Terzi rivide il suo progetto e, senza abbandonare il concetto di doppia chiglia, disegnò un anteriore più classico: anche a seguito di questo cambiamento, Montoya riuscì a vincere l'ultima gara della stagione in Brasile. Nonostante ciò, il bilancio della FW26 fu sostanzialmente negativo e Terzi venne individuata quale responsabile principale della deludente stagione sportiva; per tale motivo, alla fine del campionato venne sostituita dal francese Loïc Bigois e, dopo essersi licenziata dalla Williams nel novembre 2004, abbandonò la Formula 1".

"Dopo una breve collaborazione con la Dallara, altro costruttore di auto in Formula 1, "in seguito ha lavorato - riporta sempre Wikipedia - presso la facoltà di ingegneria aerospaziale dell'Università tecnica di Delft, dove nel 2011 ha progettato, insieme all'ex astronauta Wubbo Ockels e all'ingegnere aerospaziale Joris Melkert, il Superbus, un autoveicolo in fibra di carbonio e trazione full electric con 23 posti e apertura delle porte ad "ali di gabbiano". Dal 2020 è diventata professore ordinario all'Università Nazionale Australiana di Canberra". Fino al 31 dicembre di quest'anno quando è morta in un incidente stradale in Inghilterra.