E.F.
Cronaca

Anche Aifa sblocca AstraZeneca: ora in Italia si faranno 500mila vaccini al giorno

La svolta sblocca la campagna di profilassi che si era fermata a 200mila dosi, il Ministero vuone recuperare il tempo perduto

Dati vaccino

Dati vaccino

Roma - Dopo l’Ema, anche l’Aifa revoca il divieto d’uso per il vaccino AstraZeneca, che era stato emesso pochi giorni fa. E il Ministero si prepara di conseguenza a raddoppiare il ritmo delle vaccinazioni, arrivando a quasi 500mila inoculazioni al giorno, con l’obiettivo di recuperare il tempo perduto e ripuntare all’obiettivo dell’immunità di gregge, che prevede l’80% degli italiani vaccinati entro il 30 settembre. “Il divieto era infatti temporaneo e valeva fino al pronunciamento dell’Ema”, spiega il direttore generale dell’Agenzia italiana del farmaco, Nicola Magrini, al ministero della Salute in seguito al pronunciamento dell’Agenzia europea del farmaco sul vaccino anti-Covid di AstraZeneca.

Il rischio trombosi e le rassicurazioni

“Invieremo una lettera informativa ai medici e ai professionisti coinvolti nelle vaccinazioni con le indicazioni dell’Ema tradotte in italiano” precisa poi. “I benefici del vaccino AstraZeneca superano i rischi, è un vaccino per l’attuale campagna di immunizzazione e senza limiti d’età e controindicazioni per l’uso. Questo vaccino non è associato ad aumento complessivo del rischio trombotico e tromboembolico”.  “I pochi casi di una certa gravità, dopo la somministrazione di Astrazeneca, hanno portato ad una sospensione della campagna vaccinale in Europa per un primo approfondimento che e’ stato molto rapido, ulteriori studi saranno effettuati”, aggiunge.

Il monitoraggio costante

Magrini è preciso in materia: “Il nesso causale tra i rari eventi trombotici registrati e il vaccino AstraZeneca non e’ dimostrato, ne’ ci sono rischi per i singoli lotti. Si sono avuti in Europa 7 casi di Cid, evento piuttosto grave che avviene per disordini della coagulazione, e 18 casi di trombosi di seni cavernosi a livello cerebrale. La preoccupazione di questi pochi casi ha portato alla sospensione in Europa perche’ si potesse avere un primo approfondimento, e ulteriori studi verranno condotti. Farmacovigilanza e sorveglianza sono essenziali”.  Magrini  sottolinea poi che  la “collaborazione tra tutti i Paesi che e’ stata massima, anche sul piano della condivisione dei dati. Ora si mantengono aperte le indagini e gli approfondimenti sui pochissimi casi gravi registrati, su cui non c’e’ comunque evidenza di correlazione con i vaccino”.

L'accelerazione alla profilassi

Al Ministero della Salute è tornato il sereno e ci si preparara a togliere il freno a mano sulla campagna di profilassi.  “La revoca della sospensione di AstraZeneca per noi è un grande sollievo - sottolinea il direttore generale della Prevenzione del ministero della Salute, Giovanni Rezza - Ora dobbiamo dare un’accelerazione forte alla campagna vaccinale. Eravamo a 200mila vaccinazioni al giorno e abbiamo avuto purtroppo una battuta d’arresto. Sappiamo che dobbiamo raddoppiare questo ritmo. La campagna di vaccinazione può ora entrare nel vivo anche perchè a metà aprile un nuovo quarto vaccino si renderà disponibile.

Il raddoppio delle dosi

Dal punto di vista rischi-benefici, a fronte dei rarissimi eventi avversi segnalati dobbiamo tenere conto che oggi in Italia abbiamo un’incidenza di Covid sui 250 casi per centomila abitanti: rinunciare alla piena espletazione della campagna vaccinale sarebbe stato estremamente rischioso“.  I numeri previsti? “Credo sia difficile oggi dire quando ciascun cittadino potrà essere vaccinato. Naturalmente sono state date delle priorità, che sono contestabili ma che servono quando le dosi di vaccino sono limitate: dopo anziani si stanno vaccinando insegnanti e Forze armate. Si è poi deciso di procedere per fasce di età decrescenti e persone fragili. Obiettivo è vaccinare 4-500mila persone al giorno, il più possibile entro poco tempo“.

In Francia no agli under55

Oltralpe, l'Alta autorità per la Salute francese ha raccomandato l'uso del vaccino AstraZeneca soltanto per chi ha più di 55 anni. L'organismo francese ha aggiornato le raccomandazioni sul vaccino dopo la sospensione per tre giorni a causa di un possibile legame con i casi di trombosi emersi in Europa. La Has ha emesso la raccomandazione del limite di età nell'annunciare il via libera alla ripresa della vaccinazione con AstraZeneca, ricordando che l'Ema "ha identificato un possibile aumento di rischio di coagulazione intravascolare disseminata e di tromboflebite cerebrale nelle persone di meno di 55 anni".

È il motivo per il quale l'agenzia "raccomanda, al momento, di utilizzare il vaccino AstraZeneca soltanto per le persone di 55 anni e oltre, che costituiscono la grandissima maggioranza delle persone attualmente prioritarie". Per il vaccino AstraZeneca si tratta di una decisione piuttosto sorprendente, considerando che, quando è stato aperto al pubblico, soltanto tre mesi fa, era riservato a chi ha meno di 65 anni.