Totè illude, ma la Fortitudo è senza energia

Dopo un buon avvio l’Aquila si spegne e non ha intensità in difesa. La classifica fa di nuovo paura: il vantaggio su Cantù è di due punti

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Cremona

82

Fortitudo Bologna

74

VANOLI : TJ Williams 3, Cournooh 22, Mian 10, Hommes 6, Lee 6, Poeta 7, Barford 18, Jarvis Williams, Trunic ne, Donda ne. All. Galbiati.

LAVOROPIU’ BOLOGNA: Fantinelli 2, Banks 19, Aradori 2, Totè 25, Hunt 14, Cusin 4, Baldasso 8, Mancinelli, Pavani ne, Manna ne. All. Dalmonte.

Arbitri: Baldini, Borgo, Vita.

Note: parziali 23-22, 47-36, 59-55. Tiri da due: Cremona 2243; Fortitudo Bologna 2237. Tiri da tre: 1028; 823. Tiri liberi: 88; 611. Rimbalzi: 38; 34.

di Alessandro Gallo

La coperta è corta. E la Fortitudo paga dazio, a Cremona, contro una squadra che trova probabilmente – complice anche la difesa morbida della Effe – la migliore prestazione offensiva di David Cournooh,che colpisce con precisione e puntualità dalla lunga distanza.

Le rotazioni sono ridotte al minimo – fuori Withers – e se questo può regalare maggiore ordine alla Fortitudo, si pagano poi in difesa. Perché giocando ogni tre-quattro giorni, la Fortitudo, che ha solo otto uomini validi, in difesa non si riesce a esprimere quell’intensità e quella voglia che pure sarebbe nel dna di coach Luca Dalmonte.

Non basta la grande prova di Leonardo Totè – già 15 punti dopo il solo primo quarto – e le fiammate di una squadra che corre bene in contropiede, ma dietro fa molta fatica.

L’inizio illude l’Aquila perché vola subito sullo 0-7 (7 punti di Totè) e tocca anche il +8 sul 10-18 (sempre canestro di Totè).

Ma i ritmi alti finiscono per favorire la fisicità di Cremona, che ha più statunitensi della Fortitudo. Due invenzioni di Baldasso regalano ancora un piccolo vantaggio a Bologna, 23-27, ma Cremona ne ha di più.

Eppure nonostante il -11 all’intervallo, la Fortitudo si ritrova davanti nel terzo quarto con una tripla di Banks, 47-48. I due punti restano a Cremona, ma la Fortitudo ha il grande merito, nell’ultimo quarto, di provarci fino alla fine. Una tripla di Poeta dà il massimo vantaggio ai padroni di casa, 78-62, un gruppo senza orgoglio e senza carattere si sarebbe squagliato come neve al sole. Invece, pur senza fare cose eccezionali, l’Aquila prova a rientrare. Ma è chiaro che affrontare un finale di stagione con gli uomini contati – se non rientrerà Withers o non sarenno sistemati i conti per tesserare Stojanovic – non sarà facile. Anche perché visto il successo ottenuto da Cantù, a Brescia, sarà meglio guardarsi le spalle. Il vantaggio sull’ultimo posto è di sole due lunghezze.

Infine, la Corte Sportiva d’Appello esaminerà il reclamo d’urgenze presentato dalla Fortitudo – relativamente alla gara di sabato con Pesaro e alla posizione di Robinson – domani.