Omicidio di Castelleone, i funerali di Giovanni Senatore: "Basta odio e violenza"

L'ultimo saluto al 40enne ucciso a coltellate a seguito di una rissa. Il parroco: "Non diamo spazio al rancore, non mettiamoci sullo stesso piano di chi fa il male"

Giovanni Senatore

Giovanni Senatore

Non c’era spazio per odio e rancore al funerale di Giovanni Senatore, l’uomo di 40 anni ucciso a coltellate lo scorso mercoledì, dopo una lite in un bar di Castelleone, in provincia di Crema. Oggi, alla chiesa di San Benedetto, i compaesani, i famigliari e la compagna, Erica, gli hanno dato l’ultimo saluto.

L'Ave Maria di Schubert intonata tra le navate e a fianco della bara il bilanciere che amava alzare ogni giorno in palestra. Don Giambattista Piacentini non ha nascosto l'incredulità di tutta la sua comunità: “Siamo qui davanti al Signore e non troviamo spiegazioni. Ma non c'è ragione di fronte alla cattiveria umana”. L’uomo che ha ucciso Giovanni, Mauro Mutigli, ha chiesto scusa davanti al giudice per le indagini preliminari: "Sono dispiaciuto, non volevo uccidere nessuno". Dalla cella, continua a ripetere che non voleva uccidere, ma le indagini proseguono per fare luce su movente e dinamica.

Alla famiglia, non resta che il dolore e le parole consolatorie di Don Piacentini: “Gesù non era assente nella vita di Giovanni quando esalava l'ultimo respiro. E anche per questo vi chiedo di chiudere il cerchio della violenza e dell'odio. Cerchiamo di essere più buoni, di essere migliori. Esaltiamo il nostro cuore. Abbiamo bisogno di respirare il bene, di non lasciarci vincere dal male. Anche se sentiamo rancore verso chi ha commesso il delitto, non mettiamoci sullo stesso piano di chi fa il male. Dobbiamo essere più grandi, più forti”.