
Il luogo dell'incidente
Soncino (Cremona), 23 novembre 2018 - Non avrebbe dovuto salire su quell’auto, Alessandro Mazzetti, 16 anni di Soncino, brillante studente dell’istituto caseario di Pandino che di solito raggiunge la scuola in pullman. Invece, il giorno prima ha accettato l’invito dei suoi due amici di Torre Pallavicina, in provincia di Bergamo: un 18enne neopatentato e un suo compagno di classe. Il 18enne aveva a disposizione un'auto, perchè non approfittarne?
E così si erano dati appuntamento per la mattina di giovedì 22 novembre. I tre erano partiti da Soncino qualche minuto prima delle otto, tutto il tempo necessario per percorrere i trenta chilometri che li separava dalla scuola. Ma la fretta è padrona dei giovani e così l’auto sulla Melotta, strada che ha solo due curve ma nota per i numerosi e gravi incidenti, ha preso velocità, tanta, troppa velocità e sulla prima curva il conducente non ce l’ha fatta. L’auto si è imbarcata, si è messa di traverso è finita sull’altra corsia, ha abbattuto un palo della luce e si è ribaltata in una roggia senza acqua. Una sequenza senza fine che ha avuto conseguenze disastrose. L’auto ha sbattuto contro il palo dal lato passeggero. Il palo si è schiantato addosso ad Alessandro che è stato colpito ed è morto sul colpo. Gli altri due ragazzi sono stati estratti dai soccorritori in condizioni preoccupanti. In particolare per il guidatore si è reso necessario far arrivare un’eliambulanza da Bergamo, città dove è stato ricoverato in prognosi riservata nell’ospedale Papa Giovanni XXIII. Il diciottenne ha riportato gravi ferite, ma non sarebbe in pericolo di vita. Un po’ meglio l’altro sedicenne, che ha riportato fratture ed è stato portato nell’ospedale di Brescia.
Subito dopo il sinistro, che ha avuto un testimone diretto il quale ha provveduto a chiamare i soccorsi, sul posto sono arrivate due ambulanze e un’auto medica, seguite dai vigili del fuoco di Crema e da una pattuglia dei carabinieri di Soncino. Qualcuno ha dovuto avvertire i parenti di quanto accaduto e in breve sul posto sono arrivati i genitori dei ragazzi. In particolare la mamma della vittima è stata ancora una volta violentata dalla sorte: tre anni fa aveva perso il marito, fulminato da un infarto mentre era al lavoro. Resta sola con l’altra figlia. Disperati anche i parenti degli altri ragazzi, distrutti dall’immane tragedia. La notizia del sinistro e della morte del giovanissimo studente è arrivata poco prima delle 11 ai compagni di classe che erano all’università di Crema per partecipare a Link, corso di orientamento per la scelta della scuola superiore e della facoltà universitaria. Enorme lo sconcerto. I due sedicenni frequentavano la 3G, mentre il maggiorenne era all’ultimo anno del caseario. «Sono ottimi studenti – ha riferito il professor Basilio Monaci – e oggi tutti siamo senza parole per quel che è successo. Li aspettavamo qui. Invece è arrivata la terribile notizia. Adesso ce ne andiamo perché non possiamo restare: nessuno ha la testa per pensare ad altro se non al compagno che non c’è più e agli altri due feriti e in un letto di ospedale a lottare per la vita».