Mercato sporco e vecchio, commercianti contro il Comune

La protesta: "Adesso basta, siamo stanchi di questo menefreghismo"

Il mercato coperto cittadino

Il mercato coperto cittadino

Como, 20 aprile 2018 - Sporcizia, ragnatele, piccioni invadenti e l’ex-area grossisti, la cui ristrutturazione è costata oltre un milione e mezzo di euro, chiusa dal 2011 e tuttora inutilizzata. Un mercato di guai quello di Como dove l’ultima goccia, che però rischia di far traboccare il vaso, è stato l’intervento di pulizia straordinaria programmato da Palazzo Cernezzi domenica 8 aprile. «Dovevano disinfettare e sistemare le reti di protezione dei piccioni e invece si sono presentati due addetti con lo scopino, una vera e propria presa in giro – si lamenta il presidente di Confesercenti Como, Claudio Casartelli -. Le ragnatele continuano ad essere dove erano prima, le lampade sono piene di guano dei piccioni e le famigerate reti di protezioni sono buone a nulla, visto che i volatili continuano ad invadere i padiglioni».

«Adesso basta, siamo stanchi di questo menefreghismo. I banchi fatiscenti, dati in precedenza ad operatori senza titolo per stare dove stavano, permangono ad occupare spazi che dovrebbero essere liberi ed a disposizione degli altri commercianti. Le lampade fulminate, nonostante le segnalazioni, restano tali». Al padiglione frutta è addirittura impossibile mandare in discarica i banchi rotti e abbandonati perché manca una delibera del Comune. «L’unica soluzione è consentire agli operatori di provvedere direttamente alla manutenzione ordinaria e di garantire personalmente il decoro minimo dei padiglioni – prosegue Casartelli -. Diversamente alcuni operatori, esasperati dal lassismo del Comune di Como, potrebbero arrivare a rifiutarsi di pagare il canone di occupazione del suolo pubblico».

A rincarare la dose ci pensa il coordinatore dei venditori ambulanti di Confesercenti Como, Luca Parravicini, preoccupato per i nuovi investimenti annunciati al padiglione ex-grossisti, che non è ancora a norma malgrado i milioni di euro spesi. «È già stato fatto un disastro da Camera di Commercio, Confcommercio e Giunte Bruni-Lucini sul padiglione ex grossisti del Mercato Coperto di Como creando una cattedrale nel deserto. È inaccettabile che adesso si possa pensare di investire ulteriori milioni di euro pubblici per mettere a norma il padiglione e insediare sulla carta grande distribuzione e bizzarre soluzioni commerciali: se si vogliono investire soldi pubblici, lo si faccia per ristrutturare il Mercato Coperto e renderlo finalmente un luogo di grande attrazione commerciale e turistica. Il padiglione ex grossisti diventi invece una sala per realizzare eventi, meeting e conferenze».