Como, stop alle code in dogana per ritirare il sushi

L'Agenzia dei Monopoli ha diramato un comunicato per vietare gli assembramenti dei gourmet del Canton Ticino che se lo facevano consegnare da oltreconfine

Vietate le consegne di sushi in dogana

Vietate le consegne di sushi in dogana

 

Como, - La voglia di sushi è più grande della paura del Covid in Canton Ticino tanto che è dovuta intervenire l'Agenzia delle Dogane di Como per vietare la consegna delle pregiate crudité giapponesi che i gourmet della Svizzera italiana avevano preso l'abitudine di venire a ritirare al confine. Colpa dell'iniziativa di un ristorante giapponese di Como che per venire incontro ai propri clienti svizzeri, senza costringerli a impazzire tra zone arancioni rafforzate e coprifuoco, aveva organizzato la consegna del sushi direttamente in dogana a Chiasso. 

Inutile dire che l'iniziativa ha riscosso un tale successo che nei giorni scorsi, all'opera di pranzo e di cena, attorno alla dogana si è creata una coda come non se ne vedono neppure fuori dalle pizzerie o i take away . Il fenomeno non è passato inosservato ed è arrivata una nota ufficiale del direttore dell'Agenzia delle Dogane di Como, Luca Pignanelli, a chiarire che "gli spazi doganali non possono, in nessun caso, essere considerati un punto di ritrovo di consegna di merce". Il sushi insomma non può essere sdoganato per il semplice motivo che non viene trasportato nei bagagli e quindi ai gourmet svizzeri non rimarrà che attendere la fine dell'emergenza sanitaria per poter tornare a gustarlo in Italia.