Treni, malumori fra Como e Lecco: "Corse dimezzate rispetto a prima del lockdown"

Protestano i pendolari delle due città lariane. Anche sei ore di 'vacanza' tra andata e ritorno

La donna ha sporto denuncia alla Stazione dei carabinieri di Robbio

La donna ha sporto denuncia alla Stazione dei carabinieri di Robbio

Como, 7 settembre 2020 - Anche le ferrovie, come gli esseri umani, vanno in vacanza nel caso della Como-Lecco le ferie proseguono ininterrotte da oltre sei mesi, da quando fu proclamato il lockdown e Trenord decise di ridurre le proprie corse. Peccato che poi sia cominciata la Fase 1 e anche la 2, ovunque tranne sul binario non elettrificato che collega i due capoluoghi del Lario, dove a spingere i vagoni è rimasta una littorina diesel esattamente com’era cinquant’anni fa.

"Servono corse ogni mezz’ora negli orari di punta e più carrozze sulla Como-Lecco per facilitare il rientro a scuola e al lavoro in totale sicurezza: Regione Lombardia non può rimanere a guardare mentre migliaia di comaschi affrontano l’enorme incognita del trasporto pubblico locale, messo in crisi dalle misure anti-Covid – lamenta il consigliere regionale Pd Angelo Orsenigo –. Dal Pirellone urgono soluzioni. La Como-Lecco rappresenta un servizio importantissimo per studenti e lavoratori gravemente azzoppato durante la pandemia che non è stato ancora ripristinato, con solo 12 treni contro i 23 precedenti all’emergenza".

Si lamentano anche i pendolari soprattutto per gli orari che sono distribuiti male, ad esempio durante la mattinata c’è un solo treno per direzione di marcia e così chi da Como si sposta verso Lecco, o viceversa, per una commissione, non può tornare indietro prima che siano trascorse 6 ore. Nelle scorse settimane grazie all’interessamento dell’assessore regionale ai Trasporti Claudia Terzi, era stato ripristinato il treno 5202 che parte da Molteno alle 7.23 e arriva nella città di Volta alle 8 e il convoglio 5205 che parte da Como alle 9.05 e arriva a Lecco alle 10.20. «Per quanto riguarda invece gli orari di metà mattina – aveva spiegato l’assessore – al momento non è possibile prevedere nuove corse perché esiste un vincolo, chiamato fascia Ipo, attraverso il quale la linea viene riservata a Rfi per organizzare interventi infrastrutturali».