Taxi, servizio da tutelare in modo serio

L'innovazione tecnologica non può e non deve diventare la scusa per contravvenire alle regole

DOMANDE:

GENTILE DIRETTORE, ieri a Milano, davanti a Palazzo Marino, si è svolta l’ennesima protesta dei tassisti contro l’abusivismo e la presunta immobilità dell’amministrazione comunale nel contrastarla. Ma si tratta davvero di illegalità o si cerca di fermare il progresso? Elettra Ruffini

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UN’ALTRA protesta dei tassisti, denunciano una crescita dell’abusivismo nel loro settore. Brutto fenomeno, per carità. Ma se le tariffe fossero meno care forse molti utenti non si porrebbero il problema di trovare “alternative” pericolose. Sofia Alberti

 

RISPOSTA:

L’INNOVAZIONE TECNOLOGICA non può e non deve diventare la scusa per contravvenire alle regole, anche se rappresenta il progresso. Le regole vanno prima rispettate e poi, se è il caso, aggiornate. Heetch, una delle ultime app contro cui si stanno scagliando i tassisti milanesi, è stata già condannata e chiusa in Francia. Zego, altra app contestata, ha sospeso il servizio su tutto il territorio nazionale, dopo l’intervento deciso da parte delle amministrazioni di Torino e Genova, schierate apertamente per la legalità e la sicurezza dei cittadini. C’è chi denuncia la presenza di abusivi in Stazione Centrale, Malpensa è terra di nessuno e a Linate spadroneggiano i noleggi fai-da-te che si fingono taxi a prezzi stracciati, specie con gli stranieri, malgrado le leggi non lo consentano. Per non parlare della presunta concorrenza sui prezzi degli abusivi, qualche volta in linea con quelli degli operatori regolari del settore e più spesso più cari se non raddoppiati all’arrivo della corsa. Il servizio taxi, alternativo al trasporto pubblico ma necessario per una larga fascia di clientela, rappresenta un biglietto da visita per una città internazionale come Milano e dovrebbe essere tutelato come una risorsa. sandro.neri@ilgiorno.net