Stalking e bullismo: il mediatore scende in campo

Atti persecutori, violenza domestica, cyberbullismo: tutte piaghe da affrontare con normative incisive e azioni di prevenzione

Milano, 7 aprile 2018 - Atti persecutori, violenza domestica, cyberbullismo: tutte piaghe da affrontare con normative incisive e azioni di prevenzione. Ne sono consapevoli anche la Questura di Milano e il Centro italiano per la promozione della mediazione (Cipm), che hanno siglato nei giorni scorsi il Protocollo «Zeus» contro stalker e cyberbulli. Tra le novità più rilevanti del documento l’introduzione, nei decreti di ammonimento, dell’«ingiunzione trattamentale»: da oggi tutte le persone colpite da quel provvedimento amministrativo, che è una sorta di ultimo avvertimento fatto al persecutore o al maltrattatore, verranno esortate a rivolgersi al Cipm per intraprendere un trattamento finalizzato a gestire meglio le proprie emozioni. L'ammonimento del Questore permette alla persona offesa di non ricorrere immediatamente alle vie penali, scelta sempre molto complessa quando si parla di familiari. Per approfondire il tema, il Movimento Forense di Milano ha promosso un convegno con avvocati, psicologi e psicoterapeuti, docenti universitari, chiamati a tracciare un sentiero virtuoso per dare piena e puntuale attuazione ai contenuti di quel Protocollo.

Si terrà venerdì 13 aprile alle ore 13,45 nel Salone Valente, in via Freguglia, 14, a Milano. «Non bisogna sottovalutare quello che succede sul pianeta giovani - avverte Antonino La Lumia, Presidente del Movimento Forense di Milano - Chi alimenta cyberbullismo, sexting, revenge porn e questo perverso circuito di violenze attraverso condivisioni e commenti in Rete, si rende complice di cyberbulli e odiatori». In particolare c’è un’emergenza anche tra gli adolescenti: l’80% di chi ha tra 11 e 13 anni ha già un profilo social approvato dai genitori, che regalano smartphone ai figli molto prima della fatidica soglia minima di 13 anni prevista per l’iscrizione ai social network. TRA I preadolescenti sembra dilagare il sexting, con un uso distorto e a sfondo erotico-sessuale dei telefonini di ultima generazione. «Occorre monitorare i casi critici - dichiara Maria Furfaro, Responsabile Dipartimento diritto penale del Movimento Forense di Milano e moderatrice del convegno di venerdì prossimo- Milano con il recente Protocollo si conferma all’avanguardia nella lotta al cyberbullismo e agli altri fenomeni di violenza in Rete. Ora i tanti «persecutori» che circolano per la città avranno la possibilità di farsi aiutare concretamente. È un passo avanti meritorio sulla strada della prevenzione».

* Docente di diritto dell’informazione all’Università Cattolica di Milano