I meriti del web

La Banca dati del Dna aiuto concreto ai familiari delle persone scomparse ma c'è ancora molto da fare

Milano, 24 gennaio 2019 - Non si riflette mai abbastanza sulle virtù del web, che in molti casi può salvare vite umane e risolvere situazioni altrimenti prive di sbocchi. Si pensi alle persone scomparse. Non basta fare denuncia alle autorità per sperare in un ritrovamento. Molto spesso le numerose condivisioni sui social, a partire magari da resoconti cronachistici su giornali on-line, possono accendere una luce insperata. Del tema si parlerà lunedì 28 gennaio, dalle 14 alle 18, all’Istituto Zaccaria di via della Commenda, a Milano, in occasione di un convegno promosso dal Movimento Forense di Milano e dall’associazione Penelope Lombardia, che affianca i familiari degli scomparsi. «In America – fa sapere Maria Furfaro, avvocato e responsabile del dipartimento di diritto penale del Movimento Forense di Milano, che modererà i lavori – esiste NameUs (National Missing and Unidentified Persons System), il sistema pubblico on-line che raccoglie tutti i dati degli scomparsi, in Italia non esiste un archivio del genere ma ogni sei mesi il Commissario Straordinario di Governo per le persone scomparse fornisce le cifre. Secondo l’ultimo aggiornamento del 2017, dal 1974 ad oggi abbiamo circa 48.000 persone scomparse, di cui 24.000 minori (2.167 italiani)». 

La legge n. 85/09 ha previsto la Banca dati del Dna, che è diventata esecutiva solo nel giugno 2016. Ma ancora tanto si può fare. È di questo avviso Nino La Lumia, Presidente del Movimento Forense di Milano: «La ricerca impone preparazione, capacità organizzative e abilità multidisciplinari. I parenti degli scomparsi necessitano di aiuti concreti da parte di professionisti competenti nella ricerca, nella comunicazione ma anche psicologicamente per gestire lo stress. Per quello abbiamo chiamato esperti in diversi settori. Parleremo di “autopsia psicologica”; di quanto sia importante l’uso dei social e cosa fare in un caso di scomparsa». 

Interverrà anche Nicodemo Gentile, avvocato penalista che ha recentemente dato alle stampe il volume “Nella terra del niente. Storie di scomparse, storie di famiglie”. Il libro vuole accendere una luce sul mondo degli scomparsi, sconosciuto a molti. «Non ci sono persone immuni – scrive Gentile – non ci sono vaccini, perché la scomparsa è come l’incidente stradale, può capitare a chiunque. Non è solo il dramma per la famiglia che lo vive ma il dramma di una comunità»