Laureati in lista di attesa

Nel guardare avanti c’è da chiedersi perché l’Italia risulti tra gli ultimi Paesi capaci di garantire lavoro ai ragazzi a tre anni dal conseguimento della laurea

Milano, 21 novembre 2019 - 

LETTERA

Uno si impegna, studia, riesce a laurearsi rispettando anche tutte le scadenze eppoi non riesce a trovare un’occupazione, di sicuro non quella per la quale ha investito anni della sua vita. Poi dicono che l’Italia ha bisogno di competenze... Riccardo V., Milano

RISPOSTA

Sempre guardare avanti, ma nel guardare avanti c’è da chiedersi perché l’Italia, nonostante gli sforzi compiuti, risulti tra gli ultimi Paesi capaci di garantire lavoro ai ragazzi a tre anni dal conseguimento della laurea. Oggi la media si aggira intorno al 60%, fino a cinque anni fa era quasi al di sotto del cinquanta, eppure in Europa si viaggia intorno all’83%. È solo una questione di crisi del lavoro, o esiste anche un problema di formazione e cioè di tante lauree che ormai non incontrano le esigenze odierne? Tema difficile da affrontare, che chiama in causa esperti; per ora resta certo il fatto che continuiamo a restare in coda, insieme con la Grecia. E non va meglio per chi ha solo il diploma, con appena il 48,9% al lavoro a tre anni dal titolo (in crescita però di 12 punti dal 2014), a fronte del 76,5% medio in Europa. Sembra paradossale, ma se non si ha un “pezzo di carta” si fatica a trovare un impiego; poi, una volta conquistato, si è quasi... daccapo.

mail: ivano.costa@ilgiorno.net