Demonizzare il denaro contante non è utile

Personalmente sono più che favorevole all’uso delle carte di credito e di altri strumenti elettronici di pagamento.

Milano, 26 settembre 2019 - 

DOMANDA:

Caro direttore, leggo che il presidente del consiglio Giuseppe Conte propone un altro patto, l’ennesimo, tra i cittadini e lo Stato in chiave antievasione fiscale. Invita all’uso massiccio di strumenti di pagamento elettronico, e promette che - se davvero tutti pagheremo più imposte - allora tutti noi pagheremo un po’ di meno. Bene, posso anche essere d’accordo. Ma il punto è che ormai non mi fido più. E allora mi chiedo: dov’è la fregatura? Che cosa mi sta sfuggendo? Paolo M., da ilgiorno.it

RISPOSTA:

Mi auguro, per lei e per tutti noi, che la fregatura non ci sia. Personalmente sono più che favorevole all’uso delle carte di credito e di altri strumenti elettronici di pagamento. Oltretutto credo che andare in giro con meno contanti sia più sicuro. In questa chiave, mi auguro che i pagamenti elettronici siano sempre più agevolati. Come? Abbattendo i costi annuali delle carte, riducendo le commissioni, semplificando le app per la loro gestione e incentivando i commercianti ad accettarle. Detto questo, tuttavia, penso che non si possa con ciò demonizzare l’uso del denaro contante. E immagino che il grosso dell’evasione non derivi da piccole operazioni di compravendita, bensì da raffinati meccanismi fiscali messi a punto dalle grosse aziende, quelle che possono permettersi le consulenze di fior di professionisti. sandro.neri@ilgiorno.net