Studentessa morta: Veronica stroncata da un’infezione fulminante

Il direttore generale degli Spedali Civili: "Non era prevedibile, anche noi ci chiediamo se avremmo potuto fare qualcosa di più"

Veronica Cadei, stroncata da un'infezione fulminante

Veronica Cadei, stroncata da un'infezione fulminante

Brescia, 6 dicembre 2019 - Veronica Cadei è stata uccisa da un’infezione generalizzata fulminante non prevedibile. Lo ha dichiarato il direttore generale degli Spedali Civili di Brescia, Gianmarco Trivelli, ospedale dove ieri si è svolta l’autopsia della studentessa universitaria 19enne di Villongo.

«Il liquor era pulito – ha aggiunto il direttore generale – e le meningi intatte. Il batterio all’origine di questa infezione è il meningococco di tipo C. Da parte nostra stiamo rivedendo, unitamente ai professionisti interessati, il percorso della paziente sotto i diversi profili clinico-assistenziale, organizzativo, documentale e relazione. Anche noi, come tutti i familiari di fronte a un così tragico evento, non possiamo non porci la domanda se avremmo potuto fare qualche cosa di più o di diverso per impedire la morte: allo stato delle conoscenze, resta la diagnosi di choc settico originato da Neisseria Meningitidis di gruppo C, non esitata in evidenza clinica di meningite, e appare che la sequenza degli interventi effettuati è stata completa e adeguata». La procura sulla vicenda ha aperto un fascicolo (pm Lorena Ghibaudo). Ci sono sette medici indagati, tutti degli Spedali Civili di Brescia, venuti a contatto con la ragazza nelle sue ultime ore di vita. L’iscrizione è stato un atto necessario a tutela delle parti. In questo modo potranno essere effettuati gli accertamenti necessari. I genitori della ragazza sono assistiti dall’avvocato Massimo Zanardini. I funerali di Veronica si terranno lunedì pomeriggio alle 14.30. Oggi la salma sarà trasferita dall’ospedale di Brescia a Villongo, paese della Valcalepio, nella Bergamasca, dove sarà allestita la camera ardente.

Ieri mattina tantissimi studenti e il corpo docente si sono riuniti nella chiesa del Buon Pastore, a Brescia, con i familiari di Veronica. Commozione, tristezza e lacrime per l’amica, la compagna di studi, la conoscente strappata alla vita troppo presto. I ragazzi hanno poi atteso i genitori, mamma Debora, papà Paolo e la sorella minore Nicoletta, fuori dalla chiesa, davanti alla sede frequentata fino a lunedì anche dall’amica diciannovenne, per onorare la sua memoria con un lungo applauso e poi con il silenzio che, da martedì mattina, è calato sulle centinaia di persone delle comunità che, in questi anni, hanno incontrato sul loro cammino la ragazza. La commemorazione è stata organizzata dall’università Cattolica di Brescia, nella sede del distaccamento di via Musei. I ragazzi erano così numerosi al punto da non riuscire a stare negli spazi dedicati alla didattica. Per questo, assieme ai due assistenti spirituali, l’uscente don Roberto Lombardi e l’entrante don Mauro Cinquetti, e al professore di Teologia 1, don Raffaele Maiolini, gli studenti e il corpo docente, non solo quelli del corso di studi in Scienze matematiche, fisiche e naturali, che frequentava Veronica, ma anche degli altri indirizzi, si sono spostati nella chiesa del Buon Pastore. Don Cinquetti ha presieduto il momento di ricordo e di preghiera ricordando la necessità di essere testimoni anche nei momenti di dolore e le bellezze della vita e della preghiera. Al termine della commemorazione sono stati accesi dei lumini davanti ai familiari di Veronica, seduti sui banchi in prima fila. Con il nullaosta del pm, i genitori potranno riportare a casa, a Villongo, il loro piccolo genio.