Rovato, la supermamma Veruska si racconta

Passione, dedizione, amore per il prossimo e tanta, tanta voglia di fare: la vita della 44enne tra famiglia, lavoro e volontariato

La "supermamma" Veruska Moretti

La "supermamma" Veruska Moretti

Rovato (Brescia), 17 agosto 2019 - Passione, dedizione, amore per il prossimo e tanta, tanta voglia di fare. Veruska Moretti, mamma di 44 anni ancora da compiere, è una degli adulti che nel mese di luglio si sono diplomati all’istituto Einaudi di Chiari, qualificandosi come operatore per centri estivi e asili nido. Non solo: la scuola fatta la abilita a prestare assistenza in comunità o cooperative sociali e a fare l’animatrice nelle case di riposo.

Mamma tre volte - di Zaira, 24 anni, Aurora di 17 e Noemi - sposata con il 47enne Davide, Veruska Moretti nel 1991 ha ottenuto un attestato da operatore d’ufficio addetto alla contabilità generale, che l’ha portata prima a lavorare come impiegata nello studio di due avvocati, poi al centro ortofrutticolo di Brescia, poi in un supermercato e oggi in un grande magazzino e centro commerciale di proprietà di un colosso internazionale. Questo, però, non le è bastato. "Ho iniziato a lavorare giovanissima, quando ancora abitavo con i miei genitori, prima di conoscere Davide, il mio futuro marito – racconta Veruska – purtroppo ho ottenuto solo un diploma professionale. Il mio sogno, però, oltre che creare una famiglia, è sempre stato quello di lavorare con soggetti deboli e bambini. Tre anni fa, di comune accordo con mio marito e le mie figlie, ho deciso di rimettermi in gioco e di iscrivermi alla scuola superiore serale per ottenere un diploma quinquennale nei servizi socio sanitari. Ce l’ho fatta".

Gli ultimi 36 mesi per la donna, originaria di Borgosatollo e ora residente a Rovato con la famiglia, non sono stati facili. Di giorno Veruska ha sempre lavorato part time, specie il fine settimana. Dal lunedì al venerdì, dalle 18 alle 23 è andata a scuola. Nei momenti liberi si è dedicata al ruolo di mamma e casalinga. Non solamente: perché non ha mai smesso di fare volontariato nel Gruppo Comunale di Protezione Civile di Ospitaletto, nelle Unità Cinofile Italiane Soccorso e in alcune associazioni che si occupano di anziani e di bimbi in ospedale. "La mia vita è stata molto piena fino a luglio – ha detto la Moretti – e nel tempo alla quotidianità si sono aggiunti alcuni momenti difficili per la famiglia, persino dei lutti. Ma grazie al sostegno dei miei cari e degli amici ce l’ho fatta".

Nel futuro non sa ancora a cosa si dedicherà. "Per il momento mi tengo stretto il lavoro a tempo indeterminato che ho – ha spiegato – poiché la famiglia ha un bilancio da rispettare. Non escludo, però, se sarò abbastanza brava e fortunata, di potere fare il lavoro per cui ho studiato. Ci terrei tantissimo. Aiutare le persone è la mia grande vocazione, così come cercare di risolvere i problemi. Non smetterò nemmeno con il volontariato. A Ospitaletto opero in più settori. L’evento a cui tengo di più è “Vita da Campo”, in cui seguiamo i bimbi facendo provare loro l’ebbrezza di diventare delle “tute gialloblù” per due giorni. Proprio su questa iniziativa ho scritto la mia tesina finale, in cui ho messo tante delle emozioni provate con le persone con cui ho collaborato e che ringrazio".

"Purtroppo - conclude - il volontariato non è sempre gioia, come quando si sta coi bimbi. Ho partecipato a ricerche di persone scomparse, sono stata in Centro Italia quando c’è stato il terremoto. Ho fatto un sacco di cose. Credo siano state per me il miglior tirocinio per quello che vorrei fosse il mio futuro professionale". Sempre a fianco del prossimo.