Rincari Tpl, il no dei sindaci "Deve pagare la Regione"

Per gli amministratori tagli dei servizi e aumenti dei biglietti si possono evitare

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di Federica Pacella

No all’aumento delle tariffe del Tpl: per evitare tagli alle corse, Brescia cercherà le risorse mancanti al Governo e, soprattutto, alla Regione. Questa la linea emersa dall’assemblea dei sindaci convocata in Provincia, dopo che il presidente dell’Agenzia del Tpl, Giancarlo Gentilini, ha messo in fila i numeri.

Il nodo più urgente è l’adeguamento all’inflazione: il fabbisogno 2023, con il recupero degli anni pregressi, sarebbe di 2,9 milioni di euro (2 milioni per il 2024, 1,5 per il 2025). Un problema che è comune a tutte le province: le Agenzie di Cremona e Mantova e quella di Bergamo hanno già deliberato per l’aumento tariffario pieno, quella di Milano sarebbe orientata verso un aumento parziale; Como, Lecco e Varese non dovrebbero aumentare le tariffe. Anche a Brescia, Comune e Provincia (che contribuiscono al Tpl rispettivamente per 8,5 e 2,2 milioni) vogliono scongiurare l’incremento che andrebbe dal 3 al 7% dei biglietti.

"Non è un bel messaggio aumentare le tariffe – la riflessione del sindaco di Brescia Emilio Del Bono – in un momento in cui si sta incentivando la mobilità sostenibile, anche a fronte dell’inquinamento". Ma il tema va oltre l’adeguamento tariffario. Tra nuovi contratti, costi del carburante, transizione ecologica, l’Agenzia del Tpl stima che ci vorrebbero 7,5 milioni ulteriori per non tagliare le corse. Per questo, Provincia e Acb scriveranno un documento per chiedere questo contributo al Governo, che deve recuperare il taglio al fondo nazionale per il trasporto, e, soprattutto, a Regione, non particolarmente generosa col Tpl bresciano.

"Su 1,2 miliardi per il Tpl regionale – ricorda Del Bono – 600 milioni vanno a Trenord, gli altri 600 al trasporto su gomma. Di questi 300 vanno a Milano. A Brescia arrivano 57 milioni, il 9%, nonostante la provincia abbia il 12% di popolazione ed il 20% di territorio; sulla metro, da Regione non arriva nulla". Tagliare i servizi, secondo il presidente della Provincia Samuele Alghisi, penalizzerebbe ulteriormente i territori più periferici. "Contribuire al Tpl è una scelta politica", sottolinea Del Bono.