Morte del commissario di gara, tre a giudizio

Mauro Firmo perse la vita durante il rally Malegno-Borno dopo essere stato travolto da un'auto

Mauro Firmo

Mauro Firmo

Brescia, 13 luglio 2017 - Sono tre le persone rinviate a giudizio, il processo inizierà a novembre, per la morte di Mauro Firmo, il 57enne commissario di gara di Carpenedolo morto a Ossimo (in Valcamonica) il 29 luglio di un anno fa travolto da una auto durante le prove del rally Malegno-Borno. Si tratta del direttore di gara Francesco Tartamella, del delegato per l’allestimento del percorso Francesco Bellingeri e dell’ispettore di sicurezza Sergio Sensi. L’accusa per tutti e tre è di omicidio colposo.

Secondo la Procura di Brescia, Tartamella e Bellingeri avrebbero omesso di segnalare che la postazione di controllo numero 20, quella assegnata a Firmo e al suo collega Davide Foroni, si trovava al chilometro 5,855 sul lato sinistro della strada e non 65 metri più avanti sul lato destro al chilometro 5,920 come previsto dal “Piano sicurezza” della gara organizzata dall’Aci di Brescia. Secondo la Procura di Brescia la colpa di Sensi è stata invece quella di non avere accertato «il corretto allestimento del percorso di gara e lo schieramento dei commissari, e la regolarità della postazione 20.

Secondo gli inquirenti, Firmo e il collega si sarebbero quindi posizionati proprio sulla traiettoria di uscita di una curva, e con «un limitatissimo spazio di movimento per la scarpata adiacente«. Il 57enne era quindi stato travolto dalla Peugeot 206 guidata da Christian Furloni che aveva perso il controllo della vettura finendo contro la barriera dietro la quale si trovavano i due commissari di gara.