Qatargate, i pm belgi: "Congelate i conti di Antonio Panzeri e della figlia Silvia"

La richiesta nell'ambito delle indagini sulla presunta corruzione per favorire gli interessi di Qatar e Marocco. L'eurodeputato Pd Andrea Cozzolino, intanto, chiede di essere ascoltato

Nuovo sviluppo nel Qatargate. La magistratura belga ha chiesto all'Italia, attraverso Eurojust, l'Agenzia dell'Unione europea per la cooperazione giudiziaria penale, di congelare due conti correnti, uno intestato ad Antonio Panzeri, l'altro alla figlia Silvia. I due conti fanno parte dei sette che erano stati acquisiti in esecuzione di un ordine di investigazione europeo emesso nell'ambito dell'indagine su una presunta corruzione di europarlamentari per favorire gli interessi di Qatar e Marocco.

Non si fermano, intanto, gli accertamenti degli investigatori riguardanti tutti i protagonisti dell'inchiesta. L'eurodeputato del Pd Andrea Cozzolino, tirato in ballo dalle rivelazioni di Francesco Giorgi, il suo ex assistente, primo a "vuotare il sacco" di fronte agli inquirenti, ha chiesto ai giudici belgi di essere ascoltato, per poter fornire la sua versione dei fatti. "Da oltre una settimana - si legge in una nota firmata da Cozzolino - sono chiamato in causa sulla stampa nel Qatargate sulla base di sospetti e illazioni, pur non avendo ricevuto alcun avviso o comunicazione giudiziaria da parte delle autorità inquirenti. Essendo tale condizione ingiusta e mortificante ho dato incarico ai miei avvocati di presentare al giudice istruttore belga, Michel Claise, una formale istanza con la quale, pur dichiarandomi estraneo ai fatti, chiedo di essere sentito per contribuire all'accertamento della verità, rinunciando a tal fine alle guarentigie dell'immunità parlamentare".

Si difende anche l'ex vicepresidente dell'europarlamento, Eva Kaili, detenuta nel carcere belga di Haren, nei pressi di Bruxelles. "La procedura penale è segreta, per questo non posso dire molto, ma la sola cosa che posso dire è che Eva Kaili è innocente - così ha detto Mihalis Dimitrakopoulos, l'avvocato dell'ex vicepresidente del Parlamento europeo, dopo un incontro di quasi cinque ore con la sua assistita. Il professionista ha tenuto anche a smentire le ricostruzioni apparse sui giornali circa una presunta confessione di Kaili sul Qatargate. "Non corrispondono a verità", ha detto. Nella vicenda spunta anche un coté da feuilletton, a proposito della relazione fra Kaili (domani l'udienza riguardo la sua richiesta di carcerazione) e l'abbiatense Francesco Giorgi. Un rapporto che sembrerebbe irrimediabilmente in crisi. Eva Kaili "si fidava" del compagno Francesco Giorgi e "lui l'ha tradita" ha precisato sempre Dimitrakopoulos. Il quale, in conclusione, ha voluto dirsi "fiducioso" sulla possibilità di una scarcerazione dell'assistita.