Ozono alle stelle, allarme dell’Arpa: "In Lombardia, tira una brutta aria"

Con l’eccezione di Sondrio in tutte le province nel 2021 è stata superata la soglia di protezione della salute. I valori più alti si sono registrati nelle aree rurali: "Colpa del vento che sposta lo smog prodotto in città"

di Federica Pacella

Un nemico invisibile, contro cui sembra che le armi siano spuntate. Se le concentrazioni di inquinanti dell’aria, come Pm10, Pm2,5, biossido di azoto, pur essendo ancora elevate rispetto ai limiti, presentano trend in calo negli ultimi anni, lo stesso non può dirsi per l’ozono. Questo gas, inquinante secondario, si forma in atmosfera - in condizioni di elevata insolazione - in seguito a reazioni tra ossigeno e biossido di azoto con il contributo dei composti organici volatili di origine antropica e naturale. Quando si forma negli strati bassi dell’atmosfera, rappresenta un rischio per la salute, soprattutto per l’apparato respiratorio, e per la vegetazione, di cui viene ridotta la crescita. Secondo il monitoraggio di Arpa Lombardia sulla qualità dell’aria, complessivamente il 2021 ha registrare una situazione migliore rispetto al 2020 in termini di superamenti delle soglie di informazione e di allarme, ma si sono registrati diffusi superamenti sia del valore obiettivo per la protezione della salute, sia di quello per la protezione della vegetazione. In particolare, il valore obiettivo per la protezione della salute di non più di 25 giorni con la massima media mobile su 8 ore superiore a 120 mgm3, risulta superato in tutte le province lombarde: 90 i giorni di superamento a Lecco, 80 in quella Monza e Brianza, 78 nel Bresciano, 71 nel Mantovano, 69 in provincia di Como, 68 nella Bergamasca, 67 in provincia Varese, 65 in provincia di Lodi, 64 in provincia di Milano, 59 in provincia di Cremona, 46 in provincia di Pavia e 23 in provincia di Sondrio.

"L’ozono è diffuso in modo uniforme sul territorio, ma ha i suoi massimi avvicinandosi alla fascia prealpina", spiega Guido Lanzani, dirigente Unità Organizzativa Qualità dell’Aria Arpa Lombardia, che ha Brescia ha presentato il rapporto sulla qualità dell’aria cittadino insieme al direttore di Arpa Stefano Cecchin e all’assessore comunale all’Ambiente, Miriam Cominelli. Non stupisce, quindi, se il dato regionale più alto (90 giorni) sia stato rilevato nella stazione di Moggio, a più di 1200 metri s.l.m., sottovento alla massa d’aria proveniente dalle aree antropizzate della pianura.

Anche i valori più alti in gran parte delle province non sono stati registrati nelle stazioni del capoluogo ma in zone rurali o comunque sottovento alle aree a massima antropizzazione. Nel 2021, anche la soglia di informazione (180 mgm3 come massima media oraria) è stata superata in 30 stazioni Arpa su 46 (erano 35 su 46 nel 2020), mentre la soglia di allarme (240 mgm3 come massima media oraria) è stata superata nel 2021 solo per un’ora a Meda.

"Per ridurre l’ozono – continua Lanzani – si può agire sui precursori, ma è una battaglia difficile: non possiamo, ad esempio, togliere le foreste".