Azzano Mella, massacra la ex a botte e bastonate. Poi si toglie la vita

Ennesimo femminicidio nella campagne della Bassa: la vittima, Mara Facchetti, 46 anni, di Brandico, era mamma di una bimba di 5 anni

Mara Facchetti (foto tratta da Facebook)

Mara Facchetti (foto tratta da Facebook)

Azzano Mella (Brescia), 30 novembre 2019 - L'ha massacrata a botte e bastonate, poi ha cercato di impiccarsi a un albero, senza farcela. Infine è riuscito nel suo intento stringendosi attorno al collo un cappio che ha fatto pendere dall’altalena del parco giochi di Azzano Mella. Così nella notte tra giovedì e venerdì si è consumato l’ultimo femminicidio dell’anno in provincia, l’ennesimo in Italia, dove in media ogni due giorni una donna viene massacrata. La vittima era una mamma di 46 anni di Brandico in Bassa bresciana. Si chiamava Mara Facchetti ed era separata da un paio di anni. Per qualche tempo aveva frequentato l’uomo che l’ha barbaramente ammazzata e poi si è tolto la vita, anche se a quanto pare la relazione fosse finita da alcune settimane. L’assassino si chiamava Moustafa El Chani ed era di nazionalità marocchina. Aveva 32 anni. Era pregiudicato e noto alle forze dell’ordine per reati legati allo spaccio delle sostanze stupefacenti.

Secondo la prima ricostruzione dei fatti, a cura dei carabinieri del comando provinciale di Brescia e della Compagnia di Verolanuova, i due si sono incontrati a Brandico, dove viveva anche il nordafricano. Poi sono saliti sulla macchina che lei utilizzava e che è di proprietà di suoi parenti. La figlia, din cinque anni, nel frattempo era con il padre e quindi non è stata coinvolta nei fatti. Mara Facchetti e Moustafa El Chani si sono diretti verso Azzano Mella per motivi attualmente non noti. Forse si sono incontrati per discutere la fine della loro relazione. Forse per altri motivi. Quello che è certo è che l’incontro è finito nel peggiore dei modi: probabilmente ne è nato un litigio, forse un’aggressione, e a un certo punto lui ha fermato la macchina e ha cominciato a picchiare la Facchetti che è scesa dall’auto forse in un tentativo di fuga.

Secondo quanto appreso il marocchino l’avrebbe presa a bastonate fino a quando la donna ha smesso di muoversi. Poi l’ha abbandonata tra i campi, probabilmente ormai in stato confusionale. Subito dopo deve essere salito in auto e aver raggiunto un albero poco distante, dove ha cercato di impiccarsi ma senza riuscirci. A quel punto si è allontanato a piedi ed è arrivato al parco comunale di via Niga, dove si è impiccato a un’altalena. È lì che un ingegnere lo ha trovato: il professionista stava effettuando alcuni rilievi nello spazio pubblico e ha immediatamente chiesto aiuto al 112. Quando i carabinieri sono arrivati sul posto alcuni abitanti hanno segnalato che non distante c’era una macchina con all’interno tracce di sangue. Temendo il peggio i militari hanno iniziato a cercare fino a quando il loro timore ha trovato conferma ed è stato rinvenuto anche il corpo della donna. Sul luogo dei fatti sono arrivati i carabinieri del reparto scientifico in forza al comando provinciale di Brescia.

Gli operatori hanno raccolto tutti i campioni possibili ed effettuato i rilievi di rito. Ora spetterà a loro e ai colleghi della territoriale capire che cosa abbia scatenato la furia omicida del 32enne, che probabilmente quando si è reso conto di quello che ha fatto ha deciso di farla finita. Le indagini vengono svolte a 360 gradi, senza escludere nessuna ipotesi. Potrebbe trattarsi di un delitto consumatosi per gelosia oppure per altre questioni insolute tra i due. Le risposte potrebbero arrivare anche dalle autopsie disposte su entrambi i corpi. Pare comunque che l’uomo fosse molto arrabbiato con la ex, tanto da avere avvisato una amica tramite Facebook dicendole di essere intenzionato a farle del male. E così, purtroppo, è stato.