Omicidio Bozzoli, la Procura di Brescia: "Ergastolo per il nipote Giacomo"

In Assise conclusa la requisitoria. Il procuratore aggiunto: "Provata la responsabilità dell'imputato. Cadavere fatto sparire nel forno della fonderia di Marcheno"

Giacomo Bozzoli

Giacomo Bozzoli

Brescia, 28 settembre 2022 - Dopo quasi cinque ore, si è conclusa con a richiesta della condanna all'ergastolo la requisitoria della procura in Assise nell'ambito del processo a Giacomo Bozzoli, imputato dell'omicidio e della soppressione del cadavere dello zio Mario. "Possiamo tranquillamente affermare dei punti fermi: Mario non è uscito dallo stabilimento con le sue gambe, è stato ucciso, e il suo corpo è stato gettato nel forno. E l’autore è Giacomo, l’unico ad avere un movente nell'odio radicato nei suoi confronti. Per anni ha covato un piano di eliminazione" ha concluso in aula l'ex procuratore generale reggente Marco Martani.

"Gli operai Maggi, Abu e Ghirardini gli hanno dato un supporto nell'eseguirlo. I primi due sono soggetti mendaci. Qualsiasi ipotesi alternativa è esclusa. Giacomo non merita nessuna attenuante: chiediamo sia dichiarato colpevole per entrambi i reati, dunque la condanna all’ergastolo. E la trasmissione degli atti per Maggi e Abu alla procura per falsa testimonianza e favoreggiamento". La pubblica accusa ritiene falsa anche la testimonianza di Alex, il fratello di Giacomo, ma a 'salvarlo' vi sarebbe la mancanza di punibilità dovuta ai parenti stretti.