Marone, incendio alla Feltri: la conta dei danni

Preoccupazione anche per i 150 dipendenti. La direzione assicura: cercheremo di riprendere il lavoro al più presto

Incendio alla Feltri di Marone

Incendio alla Feltri di Marone

Marone (Brescia), 23 aprile 2019 - Non sono ancora terminate le operazioni di bonifica dell’azienda Feltri di Marone, andata a fuoco nella notte tra venerdì e sabato scorso. Per i vigili del fuoco del bresciano, quella di ieri è stata una lunga e difficile Pasquetta di lavoro, trascorsa a spegnere focolai e a mettere in sicurezza l’area, che si trova in centro al paese del lago d’Iseo, in prossimità di un altro grande impianto industriale che fortunatamente non è stato toccato dalle fiamme. Nelle scorse ore sono iniziate anche le opere di abbattimento del muro del capannone affacciato sulla ferrovia Brescia-Iseo-Edolo, attualmente ferma e dotata di autobus sostitutivi che da Sale Marasino conducono fino alla stazione di Marone, dove ci sono convogli che vanno in Val Camonica e viceversa.

Il danno subito dalla Feltri è pesantissimo, al momento ancora non quantificabile. Il grande capannone affacciato sulla ferrovia è praticamente distrutto e con esso il magazzino e il reparto produttivo. Anche il tunnel con il materiale di stoccaggio è stato attaccato ed è questa l’area che attualmente è più problematica poiché vi si trovavano stoffe e materiali per la lavorazione. Tutto è stato ridotto un ammasso fumante, che talvolta tende a riprendere fuoco. Al momento pare si siano salvati i reparti di tessitura e finissaggio.

I dirigenti dell’azienda hanno assicurato che nonostante quello che è accaduto non «vogliono fermarsi» e che «cercheranno di riprendere il lavoro nei tempi più brevi possibile». La loro preoccupazione, attualmente, è per i circa 150 dipendenti dell’azienda, che conta anche diversi conferitori e aziende esterne che da essa dipendono quasi totalmente. Le maestranze sono per lo più maronesi, del lago d’Iseo e della vicina Val Camonica. Fortunatamente non si è verificato alcun danno ambientale. Se nelle prime ore l’aria era invasa da un odore acre, col passare del tempo questo problema è andato affievolendosi.

I tecnici dell’Arpa hanno stabilito che non c’è rischio per le persone, anche se nella giornata di sabato il sindaco Alessio Rinaldi ha suggerito agli abitanti di tenere finestre e porte chiuse e di non stare all’aperto.