Lombardia bocciata Sono 75 le procedure sotto la lente dell’Ue

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Brescia maglia nera per la mancata e cattiva depurazione in Lombardia. Su 75 agglomerati verso i quali l’Europa ha aperto delle procedure di infrazione (la 20142059 e la 20172181), la mappatura riportata sul portale del Commissario unico per la depurazione ne rileva 59 nella provincia di Brescia, da Ponte di legno a Pontevico. Dei restanti, 2 sono nella Bergamasca, 3 a Como, altrettanti a Lecco, 5 a Pavia, 3 a Varese. Nel complesso, la Lombardia è tra le quattro regioni peggiori d’Italia, in quanto risulta tra quelle con più di 50 agglomerati in infrazione insieme a Campania, Calabria e Sicilia (queste ultime due hanno più di 100 agglomerati).

Eclatanti, ma purtroppo non eccezionali, i casi di Comuni del tutto sprovvisti di impianto di depurazione, come quelli della Val Trompia finiti nel mirino dell’Europa (Bovegno, Pezzaze, Tavernole sul Mella, Lodrino, Marcheno, Gardone Val Trompia, Sarezzo, Lumezzane, Polaveno, Villa Carcina e Concesio). Il depuratore di Concesio permette di superare il problema multe, anche se restano ancora da collegare realtà importanti come Lumezzane. Diffusi anche i casi di sottodimensionamento degli impianti, nati per agglomerati con un numero di residenti inferiore a quello effettivamente servito: le infrazioni europee sono quanto meno servite da ‘pungolo’ per accelerare gli investimenti di ampliamento. Per la procedura 20142059 è già intervenuta la sentenza di condanna, mentre la 20172181 si trova in fase istruttoria. Va detto che gli interventi sono in fase di progettazione o realizzazione un po’ ovunque, grazie anche alla mole di investimenti stanzianti (anche il Pnrr prevede fondi importanti in questo senso). Per restare nel Bresciano, ad esempio, A2A ha previsto di portare tutti i Comun gestiti da A2A Ciclo Idrico fuori dall’infrazione europea nel 2024. F.P.