Brescia, "Altri episodi intimidatori". Al Liceo Arnaldo non c’è pace

Rappresentanza sindacale pronta a sostenere un’azione collettiva contro la preside che era stata accusata di aver fatto pulire l'auto a un bidello

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La quiete era solo apparente tra le mura del liceo Arnaldo: la Rsu, Rappresentanza sindacale unitaria, è pronta a sostenere un’azione penale collettiva per diffamazione aggravata contro la preside.

La vicenda è quella iniziata il 13 ottobre, con la richiesta della dirigente scolastica Tecla Fogliata al collaboratore scolastico Gerardo di pulire l’auto (un ordine, secondo Gerardo), che aveva portato gli studenti a manifestare per chiedere chiarezza.

Il caso ha però fatto esplodere le tensioni tra dirigente e personale scolastico: in 57 su 70 avevano firmato una lettera, in cui evidenziavano un "inaccettabile clima intimidatorio".

Con l’arrivo dell’ispezione dall’Ufficio scolastico regionale, è calato il silenzio, in attesa di eventuali provvedimenti. In teoria, ci sono 30 giorni di tempo dalla consegna della relazione dell’ispettore che scadranno il 15 dicembre, più altri 30 giorni per eventuali “ricorsi“ dei destinatari dei provvedimenti. Sembra, però, che l’attesa sia quasi per terminare: i provvedimenti dell’Ufficio scolastico regionale sarebbero, infatti, imminenti. Proprio alla dirigente dell’Usr Luciana Volta e al provveditore di Brescia Giuseppe Bonelli la Rsu dell’Arnaldo ha scritto ieri (dopo l’assemblea dell’1 dicembre), per far sapere che il silenzio delle ultime settimane non va interpretato come sintomo di una ritrovata serenità delle relazioni interpersonali e professionali all’interno del liceo, in quanto persiste la situazione di "grave disagio" e tensione.

Non solo: "tale disagio – scrive la Rsu - è stato attualmente amplificato da ulteriori recenti episodi intimidatori della Dirigente nei confronti di singoli lavoratori, minacciati con riferimenti espliciti alle deposizioni da loro fornite all’ispettore e depositate agli atti. I fatti fanno supporre, dunque, che la suddetta sia a conoscenza degli esiti dell’ispezione". I lavoratori chiedono quindi che l’esito dell’ispezione ed eventuali provvedimenti siano resi noti a tutti.