L’acqua dell’Adige agita il Garda Il 3 marzo si apriranno le paratie e il Wwf invoca analisi e controlli

L’apertura della galleria Adige-Garda per la manutenzione ordinaria agita le acque del Benaco. L’operazione, che rientra nell’ambito della verifica annuale della funzionalità dei dispositivi di apertura della galleria, prevede attività di verifica tra il 28 ed il 4 marzo. Momento centrale sarà il 3 marzo con l’apertura delle paratie, durante la quale, secondo quanto comunicato dal Servizio bacini montani, sarà immessa nel lago acqua dal Trentino per una portata media di 25 mcs con un massimo di 100 mcs, per un massimo di quattro ore complessive di scarico. "Avrà il minor impatto possibile – spiega Pierlucio Ceresa, segretario generale della Comunità del Garda – abbiamo chiesto che vengano messe reti di contenimento per evitare che detriti, carcasse di animali possano girovagare nel lago. La manovra non deve destare preoccupazioni, è fatta anche nell’interesse del lago, perché le paratie devono funzionare se c’è bisogno, in caso di piena dell’Adige. Sarà comunque personale della Comunità del Garda". Wwf Brescia-Bergamo, però ha chiesto alle 3 agenzie di protezione dell’ambiente ed alla stessa Comunità che siano prima fatte delle analisi chimiche ed ecologiche dell’acqua che dovrà essere immessa.

"Ad oggi - spiega Paolo Zanollo – non esistono studi che ci dicano quello che entra nel lago tramite il fiume Adige, dunque per valutazioni di danni ambientali le uniche visioni sono quelle del Cnr con fotografie satellitari per vedere come cambiano i colori del lago quando arriva l’acqua dell’Adige. La quantità e la portata è notevole, inoltre, parliamo di acqua con temperatura che entra in modo turbolento nel bacino, piena di limo, di detriti e trasporta inquinanti, oltre che specie animali e vegetali diverse da quelle autoctone. Ricordiamo che il fiume Adige non è l’affluente naturale del Garda e dunque si va ad immettere altra acqua con parametri naturali e chimico fisici diversi".

Federica Pacella