Brescia, boschi a fuoco in Val Sabbia: caccia agli autori

Oltre duecento gli ettari ridotti in cenere. Si indaga su uno o più piromani in azione

Un Canadair

Un Canadair

Bione (Brescia), 1 marzo 2020 - Almeno 200 ettari di boschi della Val Sabbia sono andati in cenere a causa di una serie di roghi che hanno caratterizzato i territori di Bione, Casto, Mura, Lumezzane, Pertica Alta e Marmentino. Complici il vento e la siccità, i focolai hanno continuato a riaccendersi nonostante l’estenuante lavoro di un centinaio tra vigili del fuoco e volontari dell’antincendio boschivo della Protezione civile della Provincia di Brescia, che ha richiesto l’intervento di vari gruppi comunali e associazioni in tutto il territorio bresciano. Per le operazioni di spegnimento fino a ieri sera e per quelle di bonifica, che proseguiranno nelle prossime ore, sono stati impiegati anche mezzi dal cielo, tra cui due aerei Canadair e sei elicotteri dotati di cisterne, in grado di riversare migliaia di litri di acqua sugli alberi in fiamme. A fare da bacino idrico è stato il lago d’Idro, dove per quattro giorni si sono susseguiti i voli per raccogliere l’acqua.

Da molti centri della Val Sabbia e della Val Trompia, il fumo che si levava dai monti è stato visibile giorno e notte. Gli ultimi focolai si sono riaccesi nella notte di ieri sopra Mura, dove venerdì l’emergenza sembrava passata, così come ieri è sembrata terminata negli altri centri. Non è da escludere, però, che a causa del vento nuovi incendi vadano a caratterizzare altre aree impervie, non raggiungibili a piedi per lo smassamento e la bonifica del materiale andato in fiamme: per lo più legna, sterpaglie e vegetazione varia. Fortunatamente nessuna abitazione è stata toccata e nessuna persona si è ferita.

L’ipotesi del dolo e dell’intervento di uno o più piromani è quella più credibile, attualmente al vaglio sia dei tecnici di polizia giudiziaria dei vigili del fuoco di Brescia, sia dei carabinieri delle compagnie di Salò e Gardone Valtrompia. Il danno ecologico ed economico non è al momento calcolabile, così come il costo dell’intervento dei soccorritori da terra e dal cielo.

Intanto dalla Regione è stato fatto sapere che le valli bresciane colpite dagli incendi non "saranno lasciate sole". A intervenire in merito alla situazione è stato il consigliere regionale Floriano Massardi. "Spiace molto che questo disastro sia capitato proprio nel bel mezzo di un’altra emergenza, quella del coronavirus, ma la Regione è comunque attiva al fianco delle nostre Valli e sta mettendo in campo tutti gli sforzi possibili in questo brutto momento – ha detto Massardi –. Stiamo monitorando da vicino la situazione relativa agli incendi partiti dalla Val Sabbia, che in queste ore stanno colpendo anche alcune zone della Val Trompia".

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