Lago di Garda: moria di uccelli acquatici. Ecco da cosa è provocata

Numerosi decessi sono stati denunciati dai volontari del Wwf. Le analisi dell’Ats confermano l’emergenza: necessario ora rimuovere tutte le carcasse

Il lago di Garda (Foto archivio)

Il lago di Garda (Foto archivio)

Brescia - Il responso finale e definitivo potrà arrivare solo dalle analisi di Ats Brescia, ma non ci sono molti dubbi sul fatto che a causare la moria di uccelli acquatici sul Garda sia il botulino. "Dovrebbe essere botulino, ma aspettiamo gli esiti da Ats – spiega Guido Malinverno, sindaco di Desenzano, dove qualche giorno fa sono stati trovati alcuni esemplari deceduti –. Sarebbe dovuto alla tipicità della situazione, che, per effetto del riscaldamento delle temperature e della siccità, è caratterizzata da poca acqua e alghe, che fanno da incubatoio per il botulino. Del resto, in oltre 40 anni, non ricordo di aver visto un abbassamento dei livelli del lago come quest’anno. Speriamo che la stagione autunnale porti un po’ di pioggia".

Vittime del botulino sono varie specie, dall’oca egiziana ai germani reali, ma anche cigni e gabbiani. Un effetto collaterale (l’ennesimo) del cambiamento climatico. "Non è un caso che questo problema sia diffuso a macchia d’olio in tutto il lago - aggiunge Malinverno -. Le carcasse sono state rimosse, secondo l’iter previsto". Il Wwf Bergamo-Brescia parla di una triste strage “naturale”. Va detto che, comunque, non ci sono rischi per l’uomo.

"Ci sono pochi dubbi – commenta Paolo Zanollo, referente dell’associazione - sarebbe la tossina prodotta dal batterio Clostridium botulinum ad aver provocato una vera e propria intossicazione che ha causato la morte di numerosi uccelli acquatici e che continua a mettere a rischio la loro salute. Non si è ancora arrestato infatti il fenomeno e, oltre a nuove morti registrate in questi giorni, vi sono anche alcuni gabbiani e anatre ancora vive che mostrano i segni della presenza di intossicazione da botulino, in particolare patologie nervose".

Oltre alle carcasse ritrovate a Rivoltella di Desenzano, ritrovate con le ali aperte (classico segno della morte da botulino) nei giorni scorsi è arrivata anche la segnalazione di 3 esemplari trovati a Sirmione. "Le acque stagnanti presenti in vari luoghi, sia su alcune spiagge che nei canali immissari del basso Garda aiutano purtroppo alla proliferazione del botulino – prosegue Zanollo -. Nell’immediato comunque, per evitare che il contagio si diffonda, è necessario rimuovere tutte le carcasse degli animali morti, in questo modo si dovrebbe scongiurare quanto meno il rischio che altri esemplari si cibino di resti contaminati dalla tossina".