Troppi accessi: a Brescia chiuso il pronto soccorso

Non si arresta la corsa del virus in provincia: solo ieri 1.122 nuovi casi 5mila da inizio mese

Medici e infermieri all’interno dell’ospedale Civile di Brescia

Medici e infermieri all’interno dell’ospedale Civile di Brescia

Brescia - Non si arresta la corsa dei positivi. Con i 1.122 nuovi casi di ieri, vanno a 5mila i positivi bresciani da inizio marzo. Crescono i ricoveri: al Civile sono 401 (il 30% del totale dei posti), con 34 persone in terapia intensiva, con una saturazione del 97%. A causa della pressione, al Pronto Soccorso ieri sono state sospese le accettazioni per alcune ore. Otto i decessi in Ats Brescia, dove, su 6.033 tamponi, i positivi sono stati il 23%.​Se i numeri continueranno a crescere, sarà difficile scongiurare il rischio di sospendere prestazioni no-Covid. "Il grande allarme è la neuropsichiatria infantile", spiega Donatella Albini, consigliere del Comune di Brescia con delega alla sanità.

Nel capoluogo, sono 1.743 le persone in isolamento obbligatorio, +500 in una settimana, con un’età media di 44 anni; 1.000 i positivi in più in 7 giorni. Per il week-end, il sindaco Emilio Del Bono ha firmato le ordinanze per chiudere i parchi più frequentati (Ducos, Castelli, Quelleri, Stagioni e via Marconi), in modo che la Polizia locale possa concentrare i controlli altrove. Vietato inoltre consumare cibo e bevande all’aperto in centro cittadino; in tutta la città è comunque vietato bere o mangiare fuori dal locale. Del Bono auspica un’indicazione dalla Regione per la chiusura dei mercati. «Questa cosa va gestita – spiega - meglio un sacrificio intenso ora che un prolungamento di questa situazione per settimane". I vaccini restano l’unica strada per uscire dalla pandemia. "Con un 22% di immunizzati, la pandemia va verso l’endemia", ricorda Albini. Nel Bresciano siamo solo ad un 3-4%; tra gli over 80 del capoluogo, i vaccinati sono il 13%. In città, al Freccia Rossa domenica si parte con gli agenti della Polizia locale di Brescia; da lunedì Poliambulanza e Gruppo San Donato vaccineranno i docenti. Manca, però,all’appello il grande hub di Sant’Eufemia da tremila vaccini al giorno.

«Stiamo aspettando ancora che Regione formalizzi questa decisione", ricorda Del Bono, secondo cui vanno coinvolte anche le aziende: nel Bresciano ce ne sarebbero già 180 pronte, che non richiederebbero neanche il rimborso. "Abbiamo bisogno che Governo e Regione scelgano la nostre province come un territorio che merita una campagna vaccinale più rapida e intensa, come è accaduto per l’area bergamasca. Capisco che vaccini siano pochi - prosegue Del Bono - ma abbiamo bisogno di fare uno scatto in avanti". Anche perché, come sottolinea "bisogna correre", visto che al momento in città la campagna di vaccinazione "non sta andando come vorremmo".