Confindustria Brescia: "I fondi del Pnrr servono al rilancio dell’economia vera"

Il presidente Beretta: "Parte dei contributi a Cittadella dell’innovazione"

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"Il Pnrr è stato usato per rilanciare l’economia, ma per ora è difficilissimo. I fondi devono andare all’economia vera, che ne ha bisogno per affrontare le tante sfide, e non nelle mani delle grandi partecipazioni statali". E tra i fondi che dovrebbero arrivare all’economia reale, secondo Franco Gussalli Beretta (foto), presidente di Confindustria Brescia, dovrebbero esserci quelli per la Cittadella dell’innovazione sostenibile. Il progetto da 168 milioni punta a favorire il trasferimento tecnologico a tutto il tessuto economico, con spazi per laboratori multidisciplinari, centri di calcolo, imprese innovative, spazi per la formazione e per startup. Per una provincia industriale come Brescia, locomotiva della manifattura, un centro a supporto dell’innovazione sarebbe fondamentale per affrontare la transizione ecologica e digitale. "In passato Brescia è stata sottovalutata dal Sistema Italia dal punto di vista della ricerca – ha detto Beretta, presentando l’assemblea 2022 che si è tenuta ieri - c’è stato il Csmt, nato dalla volontà di alcuni imprenditori. Ma data la forza industriale di Brescia e il fatto che in Italia questi centri vengono fatti, perché non qui? Questi fondi devono arrivare a Brescia: sapremo usarli meglio rispetto ad altri". Se, da un lato, il sistema Brescia ha chiuso il 2021 con una crescita media annua del 14,8% nella produzione industriale e col record dell’export (18,9 miliardi) è altrettanto vero ora pesano le incognite sul futuro dell’automotive ("bisogna raggiungere la neutralità tecnologica", auspica Beretta), così come le difficoltà nel reperire personale, con abilità adeguate alle necessità delle imprese. Positivo, invece, il bilancio dell’associazione: l’esercizio si chiude con proventi a 10,3 milioni (+10% circa del 2020). F.Pa.