La Corte Suprema ha deciso: Daniele, il ragazzino rapito può finalmente tornare a Brescia

Portato 9 anni fa in Perù dal padre, al quale dà torto la decisione del tribunale di Lima

Il ragazzino, oggi 13enne, ha più volte chiesto di rientrare in Italia

Il ragazzino, oggi 13enne, ha più volte chiesto di rientrare in Italia

Il giovanissimo Daniele presto tornerà a Brescia, dove potrà riabbracciare la sua mamma e i suoi congiunti. Lo ha notificato ai genitori, ovvero alla madre italiana residente nel Bresciano e al padre che si trova in Perù con il figlio, la Corte Suprema di Lima che il 17 marzo ha pubblicato la sentenza relativa all’affidamento del ragazzino, datata 2020. "La sentenza che attendevamo da due anni e mezzo è finalmente stata pubblicata – spiega la mamma del piccolo Daniele, il cui nome è fittizio – Per noi si tratta di un passo fondamentale che cementa il fatto che sono dalla parte della ragione. La Corte Suprema di Lima ha stabilito che “è infondato“ il ricorso alla Cassazione peruviana presentato dal padre di mio figlio. La mia richiesta di restituzione internazionale di minore è dunque risultata fondata, a conferma della sentenza emessa in secondo grado".

La storia che coinvolge Daniele, ora quasi 13enne, la mamma, che è un’ostetrica bresciana e il padre naturale peruviano è lunga e vede come ingredienti un papà che ha portato il figlio nella madre patria per una breve vacanza e che ha deciso di non tornare più in Italia, tenendolo con sé; una madre che si è recata più volte in America Latina per vedere il bambino e alla quale più volte sono state fatte difficoltà anche solo per stare con lui qualche ora; e la burocrazia internazionale.

"Sono davvero sollevata dall’avere appreso quale era stata la decisione finale della Corte Suprema – sottolinea la mamma – anche se sono passati oltre 24 mesi e da due anni, complice la pandemia, non vedo mio figlio. Ora aspettiamo di sapere dalle autorità che abbiamo informato ufficialmente di sapere come sarà organizzato il rimpatrio di Daniele, che aspettiamo tutti a braccia aperte". Il giovane ha più volte espresso alla madre il desiderio di ritornare in Italia, anche se è stato portato nei dintorni di Lima quando aveva appena quattro anni.