Atalanta, quinta finale di Coppa Italia sognando il trionfo del 1963

I nerazzurri solo una volta riuscirono nell'impresa. Ci riproveranno contro la Juventus

La gioia nerazzurra

La gioia nerazzurra

Bergamo, 11 febbraio 2021 - Che sia la volta buona? A Bergamo se lo augurano tutti dopo la grande vittoria di ieri sera per 3-1 contro il Napoli che ha regalato all’Atalanta la quinta finale di Coppa Italia della sua storia. Forse quella più attesa, perché la Dea nella sua storia non è mai stata forte come in questa stagione.  La quinta del progetto targato Gian Piero Gasperini. Cinque anni di grandi risultati in continuo crescendo: un quarto posto, un settimo nella seconda stagione, quella di assestamento, poi due terzi posti consecutivi.  

Una finale di Coppa Italia nel 2019, una semifinale nel 2018. Quattro qualificazioni europee consecutive, con i quarti di finali di Champions League lo scorso agosto e quest’anno gli ottavi di finale da giocare tra due settimane contro il Real Madrid. Un bilancio da grande squadra, matura e pronta per cercare il secondo vero trofeo (ci sono coppe minori oggi non più esistenti) dei suoi quasi 114 di storia, la seconda Coppa Italia dopo quella mitologica del 1963, l’unico trofeo nazionale presente nella bacheca nerazzurra nella sede del club nel centro sportivo di Zingonia. Da quel lontanissimo 1963 tanti tentativi fermati alle semifinali (ben sette) o in finale. Tre le sconfitte all’ultimo atto. 

La prima nel 1987: la Dea già retrocessa in serie B eppure orgogliosamente in finale contro il Napoli (allenato dal bergamasco Ottavio Bianchi) di Diego Armando Maradona fresco campione d’Italia, in una sfida impari: 3-0 per gli azzurri al San Paolo, 1-0 al ritorno a Bergamo all’allora stadio Comunale. La conquista della finale valse comunque la qualificazione alla Coppa delle Coppe dell'anno successivo quando i bergamaschi uscirono in semifinale con il Malines

Nove anni dopo, nel 1996, la doppia sfida alla Fiorentina di Batistuta allenata da Ranieri: 3-1 per i viola a Firenze, 1-0 a Bergamo all’Azzurri d’Italia.  

Due anni fa la grande beffa all’Olimpico, davanti a 22mila tifosi bergamaschi: una gara equilibrata contro la Lazio, un rigore e un’espulsione nel primo tempo clamorosamente negati dopo un evidente fallo di mano del laziale Bastos (già ammonito, sarebbe scattato il rosso) a condizionare il match, prima di due reti nel finale dei capitolini. 

Ora questo nuovo assalto, contro la corazzata Juventus, il 19 maggio nella cornice di San Siro dove si giocherà in alternativa all’Olimpico bloccato dai campionati Europei.  Con la speranza che gli spalti siano parzialmente riaperti e ci possa essere una rappresentanza di qualche migliaio di tifosi bergamaschi a spingere la Dea, nel Meazza dove peraltro si è giocata l’ultima partita atalantina con il pubblico, Atalanta-Valencia, lo scorso 19 febbraio 2020. Sempre a San Siro si giocò la mitica finale del 1963 con i nerazzurri che vinsero 3-1 contro il fortissimo Torino grazie a una tripletta di Domenghini.