FABRIZIO CARCANO
Atalanta

Bergamo, benemerenza civica alla bandiera dell'Atalanta Glenn Peter Stromberg

Il gladiatore vichingo, classe 1960, ha legato la sua carriera indissolubilmente alla Dea e ai suoi colori: otto anni consecutivi, dalla serie B alla semifinale di Coppa delle Coppe

La benemerenza civica a Glenn Stromberg

La benemerenza civica a Glenn Stromberg

Bergamo, 22 dicembre 2022 - Nessuno come lui, il capitano, per eccellenza: Glenn Peter Stromberg. Premiato dal comune di Bergamo, a distanza di 30 anni dal suo addio al calcio giocato e all’Atalanta, con la ‘benemerenza civica’ conferita in serata, al Teatro Sociale di Citta’Alta, direttamente dal sindaco Giorgio Gori. Il gladiatore vichingo, classe 1960, ha legato la sua carriera indissolubilmente alla Dea e ai suoi colori: otto anni consecutivi, dal 1984 al 1992, quando ha deciso di appendere gli scarpini al chiodo a soli 32 anni per tornare nella sua Svezia e dividersi tra una nuova avventura di imprenditore, esportando prodotti gastronomoci italiani nel mercato scandinavo, e di commentatore televisivo per le emittenti svedesi.

Ma il suo legame con Bergamo non si è mai allentato: Stromberg ha una casa nella città dei Mille dove torna regolarmente e anche la figlia Giulia a sua volta è legata al capoluogo orobico. Voluto fortemente dai compianti Achille e Cesare Bortolotti, il centrocampista svedese è arrivato a Bergamo nel luglio 1984, più o meno negli stessi giorni in cui a Napoli sbarcava Diego Armando Maradona, scatenando con le dovute proporzioni un entusiasmo analogo: allora il 24enne Stromberg era un calciatore di fama internazionale, aveva vinto una Coppa Uefa con il Göteborg di Eriksson nel 1982 e persa una finale la stagione successiva con il Benfica dove era rimasto per un biennio.

Dal glorioso Benfica, dalla capitale Lisbona, alla piccola Bergamo e ad un’Atalanta neopromossa appena risalita con una doppia promozione dalla C1 alla A. Per la sua presentazione, dalle finestre della tribuna dello stadio, affacciata su Viale Giulio Cesare, si radunarono migliaia di tifosi, in un giorno lavorativo, bloccando il traffico cittadino. A Bergamo ha collezionato 219 presenze e 18 gol, ha seguito la squadra in B nel 1987-88 (rinunciando a offerte di diversi club di A che giocavano le coppe europee tra cui la Roma e la Fiorentina del suo mentore Eriksson) diventandone capitano, conducendo la alla storica semifinale di Coppa delle Coppe persa contro i belgi del Malines.

In quel mitologico ciclo con Mondonico Stromberg ha guidato la Dea a due qualificazioni alla Coppa Uefa e ad un quarto di finale perso nel marzo nel 1991 contro l’Inter. E proprio contro l’Inter, un anno dopo, al Meazza, Stromberg ha dato l’addio al calcio, nel maggio 1992, da capitano, da bandiera. Trent’anni dopo ecco anche per lui la ‘benemerenza civica’, che nel frattempo era già stata conferita ad un altro capitano nerazzurro, il Papu Gomez…