È precipitato dal sesto piano della palazzina al civico 26 di via Angelo Mai, zona a ridosso del centro cittadino. Un volo di oltre dieci metri che è stato fatale per un cinquantaseienne. È successo ieri intorno a mezzogiorno. I rilievi della polizia di Stato e dei colleghi della Scientifica si sono protratti per ore. Restano da chiarire le cause della morte, se si è trattato di un incidente domestico oppure di un malore o altro ancora. Il corpo senza vita è stato recuperato dai vigili del fuoco sul terrazzino condominiale sottostante. La salma non è ancora stata restituita ai familiari ed è a disposizione dell’autorità giudiziaria per accertamenti, e per questo non si può esclude che il pm di turno possa disporre l’autopsia per chiarire i dubbi.
L’uomo, A.M. sposato e padre di due figli, ricopriva un ruolo di prestigio nell’azienda Lucchini di Lovere. All’ora della disgrazia, era in casa da solo e a quanto pare si apprestava a pulire le finestre dell’appartamento della madre. O meglio, i pochi elementi a disposizione farebbero pensare a questo, anche in virtù della testimonianza della madre della vittima. La signora ha raccontato infatti che la finestra di casa era aperta e a fianco c’era la confezione di un detergente per pulire i vetri. Lavoro, quello di pulire i vetri, che stando sempre alla testimonianza della madre, il figlio non faceva spesso. Gli accertamenti sono in corso. Da alcuni giorni l’uomo non stava bene, aveva bronchite e lavorava da casa. Appresa la notizia, in via Mai sono arrivati alcuni parenti della vittima. Un cugino è convinto dell’incidente domestico e descrive il cinquantaseienne come un tipo sportivo, amante della pallacanestro.
Scattato l’allarme, in via Mai la centrale operativa del 118 ha inviato l’ambulanza, e nel frattempo sono stati allertati anche i vigili del fuoco, raggiunti qualche minuto dopo da una volante della questura. Per i rilievi sono intervenuti anche i colleghi della Scientifica.
Francesco Donadoni