Bergamo, la montagna perde scuole e banche

Piccoli Comuni sempre più vuoti di servizi: è allarme

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Bergamo, 20 settembre 2021 - La montagna bergamasca è sempre più vuota di servizi e lancia il suo allarme. L’ultima notizia al riguardo è la soppressione, a partire dal 18 ottobre, di due sportelli bancari: quelli di Intesa San Paolo di Gromo e di Valbondione. L’sos per la chiusura di scuole, uffici pubblici, punti nascita, trasporto pubblico, banche e negozi rieccheggia da parecchi anni. Negli ultimi 10 anni nella Bergamasca sono state chiuse 15 scuole primarie, scese da 112 a 97, tutte nelle valli. E non va certo meglio il settore della sanità. Nel 2015 l’ospedale di San Giovanni Bianco ha perso il punto nascite, “colpevole” di non raggiungere la soglia del 500 parti all’anno.

Alla fine del 2018 la stessa sorte è toccata alla maternità dell’ospedale “Locatelli” di Piario, mentre a fine 2019 Zogno, grosso comune di 10mila abitanti, ha perso lo sportello dell’Agenzia delle Entrate, per il quale si stimava un bacino di utenza di circa 50mila persone, che da allora, per espletare le pratiche, devono recarsi a Bergamo. Un altro disagio deriva dal fatto che nei piccoli centri montani gli uffici postali sono aperti a orario ridotto, solitamente a giorni alterni. E fortunatamente l’incubo chiusura per i paesi sotto i cinquemila abitanti è rientrato, con l’annuncio, datato 2019, dell’installazione di Postamat dove non esiste un ufficio postale e nei centri che ne avessero fatto richiesta. Come è avvenuto in 32 paesi, da Villa D’Ogna a Piazzatorre, Bedulita, Blello, Vilminore di Scalve, Piazzolo, Monasterolo del Castello.

“La situazione è grave - sottolinea il sindaco di Foppolo, Gloria Carletti -. Meno gente c’è, più calano i servizi e, di conseguenza, parecchi si trasferiscono altrove”. Ma in questa situazione drammatica c’è anche un’isola felice. Si tratta della Valle di Scalve: ad esclusione di Azzone, il paese più piccolo, tutti i comuni hanno una banca. O due, come Schilpario. Stesso discorso per le scuole. Gli alunni non sono costretti a uscire da schilpario, dalla materna fino alle medie, grazie al fatto, come ricorda il sindaco Marco Pizio, “a scelte fatte decenni fa:gli istituti scolastici sono stati mantenuti efficienti e a norma”.