Sei ragazzine sotto i 16 anni finite negli ospedali del Lecchese insieme ad altre 159 vittime

MERATE (Lecco)

Centotrenta donne vittime di violenza quest’anno hanno bussato alle porte o fatto squillare il telefono delle volontarie dell’associazione “L’altra metà del cielo“ di Merate. E il 2022 non è ancora finito. Sono il 15 per cento in più del 2021. Il 22 per cento di loro ha tra i 18 e i 29 anni. La maggioranza sono italiane, più del 70 per cento. Il 34% non ha un lavoro, che significa non avere i soldi per scappare, mantenersi, essere indipendenti e che quindi vuol dire continuare a essere maltrattate, vessate, picchiate. L’orco o il mostro che alza le mani, massacra di botte, violenta, umilia, soggioga è quasi sempre un marito, un compagno, un fidanzato, un padre, un familiare, un amico. Raramente è un estraneo.

Le donne che si sono rivolte ai medici e ai sanitari dei Pronto soccorso sono invece 165. In tutto l’anno scorso erano state 184. Novantuno sono state prese in carico dagli operatori del Pronto soccorso dell’Alessandro Manzoni di Lecco, 74 dal San Leopoldo Mandic di Merate. Per l’80 per cento sono italiane. Sei invece sono ragazzine che non hanno compiuto nemmeno 16 anni.

"Dati che allarmano tutti noi che siamo parte attiva di una comunità in cui la donna è giornalmente vittima di violenza psicologica e fisica", commenta Paolo Schiavo, medico del Pronto soccorso dell’Alessandro Manzoni di Lecco. Tante le iniziative di sensibilizzazione per la Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne promosse in provincia, nelle scuole come negli ospedali e nelle piazze. In prima fila agenti della Polizia locale e poliziotti della Questura. Quest’oggi a Merate invece attiviste e attivisti del movimento “Ora basta“ propongono un flash mob.

Daniele De Salvo