Ronde di Forza Nuova sui treni della Bergamo-Milano, la condanna di Aned e pendolari

Polemica dopo le 'Passeggiate della sicurezza' organizzate dai militanti di estrema destra

I militanti di Forza Nuova protagonisti delle ronde sui treni (De Pascale)

I militanti di Forza Nuova protagonisti delle ronde sui treni (De Pascale)

Bergamo, 6 ottobre 2018 - Gli organizzatori le chiamano 'Passeggiate della sicurezza' ma di fatto sono delle ronde sui treni della linea Milano- Bergamo, avviate da giovedì scorso da un gruppo di militanti di Forza Nuova di Bergamo. Una decina in tutto i partecipanti, con indosso delle felpe nere con scritto Forza Nuova per «garantire sicurezza ai pendolari», come spiegano gli stessi aderenti.

Il gruppo ha anche pubblicato delle fotografie dei 'controllì sui propri profili social e distribuito un volantino con un appello per partecipare alle ronde: «Difendi la tua città - si legge -. Aggressioni, degrado, caos. Volontari per la sicurezza. Scendi in strada: contattaci» e l'hashtag #diquinonsipassa. «La linea Bergamo-Milano è stata dichiarata una delle più pericolose d'Italia - spiega Forza Nuova - per i furti e le aggressioni ai pendolari in viaggio per lavoro o studio. Abbiamo constatato come le condizioni di sicurezza su questi treni, soprattutto per donne, anziani e studenti più giovani, ma anche per il personale del treno, siano assolutamente carenti. Per questo i nostri militanti saranno sempre più spesso a bordo».

Trenord non ha commentato l'iniziativa, mentre il Comitato pendolari Bergamo parla di «vergogna di un Paese che permette a questi tizi di salire a bordo treno e farsi pure una foto di gruppo, ma vieta ai City Angels di arrivare sui binari. Attendiamo delle risposte dalla Regione Lombardia». La sezione di Bergamo dell'Associazione nazionale ex deportati nei campi nazisti (Aned) esprime «ferma condanna per la presenza della ronda fascista e illegale di Forza Nuova Bergamo», ricordando le partenze di due convogli di deportati nel 1944, proprio da Bergamo e ribadendo «con forza e determinazione che lo Stato è l'unico garante della tutela dei cittadini». Dario Balotta, di Leu Lombardia, parla invece di «pagliacciata propagandistica che non aiuta nella soluzione dei problemi della sicurezza a bordo dei treni lombardi nelle ore notturne. Avrà la ronda pagato il biglietto?».