Parco dei Colli invaso dai cinghiali: scorribande anche fra le case

Il sindaco Nevola chiede azione coordinata per "eradicare" il problema. E si appella alla Regione

Migration

di Michele Andreucci

Nuovo allarme cinghiali a Ponteranica, dopo la recente impennata di scorribande degli ungulati nel Parco dei Colli e nei giardini e nelle stalle dei privati. Il sindaco del paese alle porte di Bergamo, Alberto Nevola, ha deciso di chiedere l’intervento di Regione Lombardia. Spiega il primo cittadino: "Vorrei che ci fosse una posizione comune da parte dei territori del Parco per richiedere alla Regione di definire il nostro comparto come non vocato alla presenza del cinghiale. E che, sulla base di tale decisione, possa essere avviata una campagna di eradicazione della specie gestita e coordinata da personale formato dal Parco, con modalità di prelievo che preservino la sicurezza degli utenti del Parco".

E specifica: "Se una zona è vocata alla presenza del cinghiale, la presenza degli ungulati è regolata dai cacciatori e dal calendario venatorio, che compie prelievi che mantengono l’equilibrio della popolazione. Al contrario, se si dice che l’area non è vocata a questa presenza, l’obiettivo diventa l’eradicazione con la conseguente istituzione da parte del Parco di proprie squadre che hanno il compito di eliminare il cinghiale".

Sottolinea un agricoltore di Ponteranica: "I cinghiali arano i prati, distruggono il sottobosco, scavano vicino alle stalle e non hanno più timore di niente. Molti miei colleghi se li sono trovati la mattina nella stalla o in giardino. Le recinzioni che li bloccano devono essere profonde e costose e, in generale, la presenza di questi ungulati sta diventando un problema anche ambientale, perché toglie nicchie ecologiche a caprioli e cervi, ma anche ai gamberi nei torrenti. Quando si muovono nel bosco, si parla di gruppi di venti o trenta esemplari". Regione Lombardia da parte sua ha garantito una risposta, che verrà data dopo aver effettuato una valutazione attenta delle nuove segnalazioni pervenute.