Botte alla ex, condannato a 2 anni e 8 mesi

Ponte San Pietro, accolte in parte le richieste del pm nei confronti di un 27enne

Il tribunale di Bergamo

Il tribunale di Bergamo

Ponte San Pietro (Bergamo), 12 luglio 2019 - Il cugino, Ezzedine Arjoun, 36 anni, tunisino, è accusato di aver ucciso con un coltello da cucina, la sera del 2 febbraio, l’ex moglie Marisa Sartori, 25 anni, di Curno, parrucchiera, e di averne ferito gravemente la sorella, intervenuta per difenderla. Lui, invece, Mohamed Arjoun, tunisino di 27 anni, è stato condannato dal giudice Giovanni Petillo a 2 anni e 8 mesi di carcere per maltrattamenti nei confronti dell’ex compagna, una bergamasca di 24 anni, di Curno (la pubblica accusa aveva chiesto sei anni di carcere).

Gli episodi incriminati erano avvenuti tra il 2016 e il 2018 nella casa di Ponte San Pietro, dove i due abitavano, a causa della gelosia dell’immigrato e per il fatto che beveva. La donna era stata picchiata più volte, anche davanti davanti alla figlia di tre anni che aveva avuto da una precedente relazione. Il legale di Mohamed Arjoun, l’avvocato Luca Bosisio aveva chiesto l’assoluzione, sostenendo che i due si erano più volte lasciati e sostenendo che la donna era rimasta suggestionata dal coinvolgimento del cugino del compagno nel delitto di Maria Sartori e per questo l’aveva denunciato, come non aveva mai fatto in precedenza.