Clochard in cella a Bergamo, la Rems non ha posti. "Precedenza ai residenti lombardi"

Incapace di intendere e di volere, come stabilito da una perizia psichiatrica, la sua idonea collocazione non dovrebbe essere il carcere, dove si trova, ma una Rems

L'ingresso del carcere di via Gleno

L'ingresso del carcere di via Gleno

Bergamo (9 settembre 2017) - Incapace di intendere e di volere, come stabilito da una perizia psichiatrica, la sua idonea collocazione non dovrebbe essere il carcere, dove si trova, ma una Rems (le strutture che hanno preso il posto degli Ospedali psichiatrici giudiziari). Ma per ora nessuno lo vuole. Nemmeno la Rems più vicina al carcere di Bergamo, quella di Castiglione delle Stiviere. È qui che avrebbe dovuto trovarsi un senegalese di 48 anni senza fissa dimora (la sua ultima residenza era a Cesena nel 2010 e a Bergamo viveva in una baracca), finito nei guai per tentato omicidio. Lo scorso 12 maggio a Colognola aveva aggredito una poliziotta con un paio di forbici.

Un collega dell’agente per bloccarlo gli aveva sparato al polpaccio sinistro. Ricoverato al Papa Giovanni XXIII per essere medicato, dopo un periodo di degenza il 48enne era stato trasferito in via Gleno, in attesa del giudizio. Ma già dai primi giorni di carcere era diventato un soggetto “poco gradito” agli altri detenuti. Due perizie psichiatriche per arrivare alla stessa conclusione: l’uomo è pericoloso per se stesso e per gli altri, e inoltre è incapace di intendere e volere. Il 16 novembre sarà processato, intanto dovrebbe essere trasferito in una Rems.

Il Tribunale scrive alla struttura più vicina, quella di Castiglione delle Stiviere, per il trasferimento del senegalese. Il 18 agosto arriva una risposta affermativa. Trascorrono una decina di giorni, e la direzione della stessa struttura scrive revocando la disponibilità. «La nostra priorità – ha spiegato la dottoressa Maria Gloria Gandellini, responsabile della Rems di Castiglione delle Stiviere - è per coloro che hanno la residenza in Lombardia e poi per quelli senza fissa dimora. Nel caso specifico il soggetto poteva essere curato in una struttura all’interno del penitenziario. Attualmente è in lista d’attesa ed entro la metà di ottobre lascerà il carcere di Bergamo per essere trasferito qui».