“Car pooling” L’idea di farne una certezza

Conclusa la sperimentazione con i dipendenti comunali potrebbe essere una soluzione

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In italiano suona più o meno come auto condivisa. In inglese – e nel linguaggio tecnico – si chiama car pooling e cioè una modalità di trasporto che consiste nella condivisione di automobili private tra un gruppo di persone, con il fine principale di ridurre i costi del trasporto e limitare l’uso dell’auto privata per recarsi, ad esempio, sul posto di lavoro. Il car pooling a Bergamo ha buone possibilità di avere un futuro, vista la sperimentazione, iniziata a settembre e conclusasi all’inizio di dicembre, che il Comune ha condotto fornendo questa possibilità ai dipendenti comunali.

"In tempi di pandemia – spiega l’assessore alla Mobilità, Stefano Zenoni (foto) – si può intendere il car pooling come concorrente al trasporto pubblico ma la sua natura è di alternativa al treno e al bus, specialmente per quelle zone che sono servite poco dai mezzi ed è questo l’obiettivo ultimo del progetto".

Sono stati poco più di 70 i lavoratori di Palazzo Frizzoni che hanno aderito all’iniziativa viaggiando su 24 auto. Con sosta gratuita come "forma incentivante". Finita la sperimentazione ora il Comune farà il punto della situazione, anche raccordandosi con l’Università, l’altro ente pubblico che ha attivato il servizio per studenti e dipendenti. "La fase sperimentale è stata finanziata con i fondi europei del progetto Shareplace – ricorda Zenoni - . Ora però dobbiamo mettere risorse nostre se vogliamo andare avanti. Ne parleremo in primavera, quando speriamo la situazione sia tornata alla normalità". Luca Calò