Bergamo, la bici che realizza i sogni: ora un ragazzo disabile potrà 'pedalare' con mamma

A realizzare il prototipo sono stati gli alunni dell’Itis Paleocapa

INNOVAZIONE Il progetto è stato coordinato dagli insegnanti Calegari e Ravelli (nel tondo)

INNOVAZIONE Il progetto è stato coordinato dagli insegnanti Calegari e Ravelli (nel tondo)

Bergamo, 26 aprile 2018 - Avete mai pensato ad una bicicletta intelligente? I ragazzi delle classi Terze e Quarte (indirizzo elettronico) dell’Itis Paleocapa di Bergamo sì. Ed ecco “Duetto I.E.”, la bicicletta speciale che realizzerà il sogno di una mamma: vedere il proprio figlio portatore di handicap montare in sella e pedalare a fianco a lei. Da gennaio, sotto la guida della professoressora Marco Calegari che ha coordinato il progetto con il supporto della professoressa Flora Ravelli e seguendo le indicazioni di esperti del settore dell’azienda madrina del progetto, la C&amp.D elettronica di Bergamo e di ingegneri di imprese come Bianchi e Polini, il team di studenti ha studiato, sviluppato e realizzato nei minimi dettagli una serie di dotazioni utili a risolvere le difficoltà legate alla postura e alla deambulazione. «Abbiamo creduto in questo progetto, fin dall’inizio – racconta il professor Marco Calegari – perché oltre a sviluppare e a mettere in campo le competenze tecnologiche apprese a scuola, ha dato ai nostri ragazzi, la possibilità di confrontarsi con tematiche che toccano l’intera società, verso le quali si sono dimostrati particolarmente aperti e sensibili».

Attravreso la formazione tecnica specifica appresa, per completare alcune parti del lavoro, e con l’aiuto di una stampante 3D, con la quale sono stati realizzati i contenitori dei dispositivi necessari, i ragazzi hanno creato un modello di bicicletta dotata di un localizzatore Gps, un trasmettitore Gsm di eventuali messaggi di richiesta di soccorso, un lettore Mp3 con amplificatore audio per ascoltare la musica, un sensore di rilievo qualità dell’aria, indicatori di direzione elettronici, un segnalatore del livello di carica della batteria e un dispositivo per la pedalata assistita. «Per la realizzazione del progetto abbiamo impegnato le ore di laboratorio a scuola, dividendoci in gruppi e suddividendo i compiti di ciascuno», spiega Nicola, uno degli studenti che ha partecipato al progetto.

Dunque, una vera e propria opera d’arte che ha visto impegnata un’equipe di esperti, ricercatori e professionisti nell’ambito della disabilità, tra cui l’educatore professionale di persone diversamente abili, Paolo Brevi, che ha affrontato insieme agli alunni i temi di «disabilità è partecipazione». Il dottor Rocco Artifoni, membro del comitato provinciale contro le barriere architettoniche, invece ha dato ai ragazzi uno spunto di riflessione, su ciò che ancora oggi, impedisce ai disabili di vivere una vita normale e cosa si può fare per abbattere tali ostacoli, ed infine gli atleti diversamente abili, dell’Associazione Special Bergamo Sport, che hanno raccontato la propria esperienza di vita, tra cadute e successi. «Per la prima volta, abbiamo messo le nostre competenze e la nostra voglia di fare, per risolvere un problema reale, aiutando concretamente una famiglia», sottolinea Nicolò, un altro dei ragazzi impegnati nella realizzazione del progetto.