Crisi Atalanta: "Troppi infortuni e troppe partite: ecco perché siamo calati"

Matteo Pessina non ha mai fatto mistero di non essere soddisfatto del suo rendimento

Matteo Pessina

Matteo Pessina

Una delle delusioni della stagione sotto tono dell’Atalanta è stato senza dubbio Matteo Pessina. Il 25enne centrocampista monzese, autentica rivelazione dello scorso campionato, è crollato come rendimento, forse anche schiacciato dalla pressione e dalle aspettative seguite alla vittoria agli Europei con due suoi gol decisivi. Il suo futuro prossimo sarà ancora a Bergamo: finché non arriverà a 100 presenze in nerazzurro non sarà cedibile per via di un’antica clausola con il Milan che intascherebbe metà del ricavato dalla sua vendita, fino appunto al raggiungimento delle 100 presenze. Impossibile dunque cederlo e al momento la sua quotazione di mercato è dimezzata rispetto ad un anno fa. Lo stesso giocatore non ha mai fatto mistero di non essere soddisfatto del suo rendimento e al canale Twitch di Dazn ha analizzato il difficile periodo che sta attraversando l’Atalanta: “È sotto gli occhi di tutti che abbiamo avuto un leggero calo, mentre tante altre squadre sono cresciute. Chi negli anni scorsi non ha fatto così bene, quest'anno si è attrezzato, ovviamente hanno fatto un gran campionato. Proprio per questo dobbiamo dare dei meriti a queste squadre e non solo demeriti a noi. Come spesso succede si incontrano difficoltà, abbiamo avuto un leggero calo e non siamo ancora riusciti a capire il perché.” In realtà lo stesso Pessina attribuisce la frenata nerazzurra alle troppe partire disputate (circa 115 dal 21 giugno 2020, oltre alle nazionali) e ai conseguenti troppi infortuni. “È così. Tanti infortuni, tante partite, due a settimana da inizio anno, di certo non è facile. Avendo avuto questo calo - ha ammesso l’azzurro - non siamo riusciti a ribaltare il trend, forse ci siamo focalizzati troppo sugli errori invece che sul vincere la partita successiva".