I detenuti del carcere di Opera in visita all'Expo

Una delegazione di dieci condannati ospiti del padiglione della Sante Sede

La magia dell''Expo è davvero per tutti

La magia dell''Expo è davvero per tutti

Opera (Milano), 25 ottobre 2015 - Tra le migliaia di persone arrivate  a Expo domenica ci sono anche dieci detenuti del carcere di Opera, che hanno visitato il padiglione della Santa Sede e l'edicola della Caritas. Con loro gli agenti di scorta, la responsabile del corso di scrittura e lettura "Leggere libera-mentè", Barbara Rossi, il direttore del giornale "In corso d'Operà", Renzo Magosso, la giornalista Daniela Bianchini, e la psicologa Paola Maffeis. "Mai avrei immaginato di vedere l'Expo", ha detto Giuseppe Carnovale, condannato a trent'anni (uscirà il prossimo anno) che in carcere ha imparato a leggere, diventando poeta pubblicato e premiato. "Sono rimasto colpito dal vociare delle persone - ha aggiunto Giuseppe Di Matteo, che scrive fiabe -. È un suono che dietro le sbarre si dimentica". A guidarli nei due padiglioni è stato il vicecommissario del Padiglione della Santa Sede e vicedirettore di Caritas Ambrosiana, Luciano Gualzetti. "Come ci ha esortato a fare il Papa - ha spiegato - abbiamo cercato in questi sei mesi di portare dentro Expo la voce degli esclusi", a volte facendoli entrare anche fisicamente.