Lacchiarella, inferno sulla Provinciale. È usata come parcheggio

Centinaia di auto parcheggiate in divieto di sosta, negli stalli per disabili e soprattutto lungo la Sp 40 Binasco-Melegnano dove le macchine sono state lasciate addirittura in doppia fila

Sosta selvaggia vicino alla piscina sulla Sp 40

Sosta selvaggia vicino alla piscina sulla Sp 40

Lacchiarella (Milano), 7 luglio 2015 - Tutti in piscina all’Oasi per sconfiggere la calura ma non ci sono abbastanza posti auto. Scatta così il parcheggio selvaggio, con tutti i suoi effetti collaterali. È accaduto domenica: centinaia di auto parcheggiate in divieto di sosta, negli stalli per disabili, e soprattutto lungo la Sp 40 Binasco-Melegnano, dove le macchine sono state lasciate addirittura in doppia fila, con famigliole che attraversavano la strada come se si fosse in centro città, sulle strisce pedonali, e non su una delle più pericolose arterie del Sud Milano. A nulla sono valse le telefonate alle forze dell’ordine per chiedere interventi: troppe le auto da sanzionare e pochi gli uomini in servizio. Anche l’amministrazione di Antonella Violi è impotente.

«Si tratta di una situazione di puro pericolo – racconta un anziano del posto – non solo lasciano le auto sui posti per disabili, ma qui se accade qualcosa non può arrivare un’ambulanza o un carro dei vigili del fuoco a causa della sosta selvaggia». Ogni domenica, e ogni giorni festivo, il problema è sempre lo stesso. Da quando è cominciata la stagione estiva e la piscina è stata presa d’assalto la situazione è diventata incontrollabile.

La responsabilità non è dei gestori della piscina, ma di chi lascia l’auto in divieto di sosta e in zone pericolose. Transitare in quel tratto è davvero pericoloso e bisogna rallentare per la paura di vedersi attraversare ragazzini con i genitori all’improvviso. Nell’area dell’oasi c’è anche un bar che resta praticamente isolato e non raggiungibile in auto sempre a causa della sosta fatta senza alcun criterio. Il tratto di strada interessato è stato fra l’altro teatro di terribili incidenti stradali, anche mortali, in passato. E adesso la palla passa all’amministrazione: qualcosa si deve pur fare.