STEFANIA TOTARO
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Corsico, muore dopo banale operazione: "Da quattro anni senza la verità"

I parenti di Pier Carlo Galletta, ex dirigente in pensione di 64 anni di Corsico deceduto all’ospedale San Carlo di Milano, temono la precrizione

6 - "Più garanzie per ciascuno"

6 - "Più garanzie per ciascuno"

Corsico (Milano), 24 marzo 2017 - Operato con 7 giorni di ritardo, morto dopo 90 giorni di coma e da 4 anni i suoi familiari attendono l’esito delle indagini. Un presunto caso di malasanità e anche di mala giustizia quello che denunciano i figli e il fratello di Pier Carlo Galletta, un ex dirigente in pensione di 64 anni di Corsico deceduto all’ospedale San Carlo di Milano per un calcolo biliare che non gli è mai stato rimosso. L'uomo si era recato il 19 dicembre 2012 al nosocomio per sottoporsi a una endoscopia per la rimozione del calcolo, ma i medici non erano riusciti a raggiungere l’obiettivo e avevano rinviato l’intervento al 2 gennaio, quando la manovra aveva dato ancora esito negativo. Ma questa volta le condizioni del paziente avevano iniziato a peggiorare. I medici avrebbero diagnosticato una perforazione del duodeno, ma solo il 9 gennaio, dopo pesanti insistenze dei familiari del 64enne, l’avevano sottoposto a un intervento chirurgico dal quale il paziente era uscito con il trasferimento in terapia intensiva e in coma farmacologico. Uno stato da cui Pier Carlo Galletta non si è più risvegliato fino alla morte, il 9 aprile.

La causa sarebbe un’infezione che aveva talmente gonfiato il corpo dell’uomo da farlo sembrare obeso. I figli del 64enne, Stefano e Paola, 36 e 30 anni e il fratello della vittima, Piergiorgio, 63 anni, hanno presentato subito un esposto alla Procura di Milano. L’esito dell’autopsia è arrivato al pubblico ministero dopo un anno e la perizia medico legale poi disposta è stata depositata dopo quasi un altro anno. Il pm ha chiesto l’archiviazione delle indagini, a cui i familiari, rappresentati dall’avvocato Maurizio Bono di Monza, si sono opposti, ottenendo dal gip un’integrazione della perizia da eseguire entro 6 mesi. Allo scadere del termine il legale ha presentato la prima richiesta di avocazione dell’inchiesta al procuratore generale. richiesta sospesa per l’arrivo della perizia, a cui è seguita una nuova richiesta di archiviazione del pm, una nuova opposizione e la decisione del gip di disporre un’altra perizia con esito entro 6 mesi. Termine scaduto lo scorso agosto. Così hanno presentato un’altra istanza di avocazione le parti civili, che dicono: «Dopo avere perso il nostro caro, rischiamo che il processo finisca in prescrizione».