Corsico, festival in odore di clan: insulti e intimidazioni

Consiglio comunale infuocato, opposizione minacciata dal pubblico in aula quando si nomina la 'ndrangheta

Il manifesto dell'iniziativa annullata

Il manifesto dell'iniziativa annullata

Corsico (Milano), 21 ottobre 2016 - Un clima teso, fischi, insulti, persino minacce all’indirizzo di consiglieri di opposizione e di alcuni cittadini che erano intervenuti nella sede istituzionale per seguire il Consiglio comunale. Una seduta infuocata, quella di giovedì sera. Si decide di discutere il caso "Festival dello stocco", patrocinato dal Comune che ha fatto dietrofront rinviando a data da destinarsi l’iniziativa. Il motivo: le polemiche sollevate su quel nome presente sul manifesto, il referente Vincenzo Musitano, con parentele legate alla criminalità organizzata calabrese.

Si procede con la lettura delle interpellanze urgenti, la prima è del portavoce del Movimento 5 Stelle Fabrizio Pagliuca che chiede spiegazioni sul patrocinio concesso. L’aula inizia a rumoreggiare, in platea tanti volti mai visti prima, molti giovani.  Passa la parola a Maria Ferrucci, del Pd, e quando sottolinea che «la città risulta fortemente penetrata dalla ‘ndrangheta», parte del pubblico si alza in piedi, iniziano i fischi, gli insulti, Ferrucci è costretta a fermarsi e chiede l’intervento dei carabinieri.

"Perché non sono in aula? Sono stati chiamati per molto meno, perché non intervengono ora?", ha chiesto. Il presidente del consiglio interviene e vengono chiamate le forze dell’ordine. Il clima è sempre più teso, un’aula istituzionale si trasforma in un teatro dove consiglieri e persino cittadini non si sentono al sicuro. "Un clima intimidatorio – ha commentato Roberto Masiero della lista civica Corsico per Masiero –. Qualcuno ha voluto cogliere l’occasione per tentare di imporci il silenzio, ma noi non taceremo". L’aula rimane gremita, per troppo tempo secondo i consiglieri. Continuano gli scontri, gli insulti. "Ho chiesto l’intervento degli agenti della polizia – racconta una cittadina – ho avuto davvero paura". In un clima sempre più teso e preoccupante, il sindaco Filippo Errante ha ribadito che "le procedure non erano concluse. Non ho mai avuto a che fare con il referente il cui nome compare sul manifesto. Sono amareggiato per l’attenzione mediatica e per lo sciacallaggio politico e personale subito".

La seduta prosegue, sui social iniziano a correre post di consiglieri e cittadini che denunciano la situazione, il mondo politico si mobilita e all’indirizzo di Maria Ferrucci, Luigi Salerno e Roberto Masiero iniziano ad arrivare messaggi di solidarietà: «Siamo al vostro fianco».