Corsico, sbagliato negare la mensa ai figli di chi non paga

I consigli di istituto bocciano il provvedimento

La manifestazione contraria alla linea dura del sindaco

La manifestazione contraria alla linea dura del sindaco

Corsico (Milano), 29 dicembre 2015 –  "Modificare l’atto deliberativo rinunciando alla sospensione del servizio per i bambini e mettendo in atto provvedimenti volti al recupero del credito che agiscano sul patrimonio dei genitori". È quanto chiedono, in un documento approvato a maggioranza, i rappresentanti dei consigli di istituto delle scuole corsichesi dopo la decisione del sindaco Filippo Errante di sospendere - dalla ripresa delle scuole - il servizio mensa per quei bambini i cui genitori risultano morosi pur non avendo disagi o problemi economici. 

Se i genitori non salderanno o inizieranno il percorso di rateizzazione del debito, non verrà servito il pasto preparato dal centro cottura e i bimbi dovranno consumare quello portato da casa. Pur comprendendo la corposità del debito accumulato negli anni – si parla di un mancato incasso di 1.227.000 euro – e la necessità di rientrare nel patto di stabilità, i consigli di circolo contestano la metodologia scelta, un sistema "rapido ma penalizzante per la scuola e i bambini". "Non può essere demandata agli insegnanti la responsabilità di dividere i bambini e di garantire la sorveglianza contemporaneamente a chi è in mensa e chi consuma il pasto in altra sede – spiegano –. Esprimiamo preoccupazione per l’impatto psicologico ed educativo che la drastica misura potrebbe avere sui bambini: allontanarli dalla mensa significa non solo privarli del pasto, ma anche di un importante momento di socialità, significa separarli dagli amici, facendoli sentire diversi".

La decisione  di molti genitori di sanare i debiti, usufruendo del servizio di rateizzazione proposto dal Municipio, ha fatto rientrare nelle casse dell’ente più di 150mila euro che comprendono le somme versate a saldo dell’intero debito accumulato o gli importi versati per i pagamenti rateizzati, che sono ancora in corso e riguardano circa 400 persone. Ieri, per esempio, un genitori ha pagato in un’unica soluzione 5.800 euro. "Non intendo fare nessun passo indietro – dice Errante – è una questione di equità e rispetto sia per i genitori che pur facendo sacrifici pagano il servizio, sia nei confronti di quei cittadini che hanno veramente bisogno. C’è la massima disponibilità per le famiglie i cui ritardi sono dovuti a problemi di natura economica". Oltre al blocco del servizio, il protrarsi della morosità comporterà l’attivazione dei provvedimenti previsti dalla normativa per il recupero coattivo dei crediti. Anche per coloro che non hanno più figli frequentanti. Nei loro confronti l’ente procederà con il fermo amministrativo dei veicoli e con l’eventuale recupero coattivo presso terzi.