Corsico, niente pasto e asili chiusi per chi non paga la mensa

Pugno duro del sindaco: "Adesso basta"

Filippo Errante

Filippo Errante

Corsico (Milano), 12 dicembre 2015 - La befana porterà il carbone a chi non paga la mensa: dal 7 gennaio alunni senza pasto se i genitori non avranno pagato gli arretrati. E alla scuola dell’infanzia e al nido i piccoli troveranno le porte sbarrate. Questa è la rigida decisione presa dall’amministrazione comunale per fare fronte all’elevata evasione delle rette per la mensa che riguarda circa cinquecento famiglie.

Il sindaco di centrodestre Filippo Errante ha deciso di porre un freno a una situazione che ha raggiunto livelli preoccupanti. «Fin da luglio – spiega Errante – accertato l’enorme debito accumulato nel corso degli ultimi anni, avevo chiesto agli uffici comunali di verificare ogni posizione irregolare, assumendo una volta per tutte dei provvedimenti per il recupero di quanto non versato. Sono emerse situazioni incredibili. Persone che non pagano da tanti anni e per tutti i figli che hanno frequentato le scuole dell’obbligo di Corsico».

L’accertamento aveva portato a verificare un mancato incasso per circa 1.227.000 euro. L’amministrazione comunale ha anche provveduto a sollecitare i morosi, proponendo un piano di rientro scaglionato in tre mesi, a partire da settembre. Salvaguardando, naturalmente, le fasce deboli. Sono state inviate quasi un migliaio di ingiunzioni, precisando nel dettaglio la situazione debitoria e gli eventuali provvedimenti di sostegno economico-sociale adottati.

«Fra tutte le lettere di sollecito inviate – precisa il sindaco – quasi 300 destinatari non hanno nemmeno ritirato la raccomandata. Un atteggiamento inaccettabile e di assoluta mancanza di rispetto verso le istituzioni e coloro che, invece, pagano regolarmente». Ma una parte di morosi ha accettato di mettersi in regola saldando tutto in unica soluzione o rateizzando. La spada di Damocle del «no pasto» pende però su 486 famiglie (scuole elementari e medie) che hanno accumulato un debito complessivo di 455.163 euro.

A queste vanno aggiunte circa 46 nuclei con piccoli che frequentano i nidi (22) e le materne (24). Con un debito di circa 36.000 euro. «Non ci rimane che mettere in atto quanto già anticipato, scritto e ribadito molte volte in diverse sedi istituzionali, compreso il consiglio comunale: dal 7 gennaio le quasi 500 famiglie delle che hanno deciso volontariamente di non versare quanto dovuto per il pasto dei propri figli dovranno dare ai propri bambini il cibo preparato a casa, perché non potranno più usufruire del servizio comunale. Lo stesso vale per la quarantina di famiglie che hanno bambini al nido o alla materna e che non hanno pagato. Non potranno più accedere ai plessi».